30 giugno 2006

Duri come le pigne 2

Continua la già segnalata ossessione del nostro traballante governo per la TAV in Val di Susa, a dispetto del fatto che potrebbe rivelarsi un elemento capace di sfasciare la fragile maggioranza (oltre che i già provati bilanci statali).

Prodi ha convocato un tavolo con ministri competenti e amministratori locali per discutere della questione. Nel suo interventi ha dichiarato che il principio in base a cui si convocano tali riunioni è "Concertare, discutere, conoscere le rispettive posizioni, condividere i problemi e poi alla fine il governo decide".

Come ha acutamente osservato un amico, la differenza tra centrodestra e centrosinistra è che i primi dicevano "prima vi prendo a manganellate, poi si parla", i secondi dicono "prima si parla, poi vi prendo a manganellate".

Cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia.

29 giugno 2006

I ghiacciai si sciolgono in Himalaya e sulle Ande

Apprendiamo dall'ANSA la drammatica notizia che i ghiacciai delle latitudini intertropicali, in particolare sull'Himalaya e sulle Ande, si stanno sciogliendo a una velocità record mai verificatasi negli ultimi 5000 anni, ovviamente a causa del riscaldamento globale. Si tratta del risultato di uno studio molto accurato, che ha richiesto 50 spedizioni scientifiche e 30 anni di controlli dei ghiacciai. Il lavoro, pubblicato su ''Proceedings of the National Academy of Science'', mostra che l'accelerazione dello sciogliemento si è avuta negli ultimi 50 anni, quando appunto l'aumento della concentrazione di gas-serra nell'atmosfera ha iniziato a diventare rilevante. Al contempo, le precipitazioni sono diminuite, e questa ha causato l'arretramento dei ghiacciai, mentre lo scioglimento aumenta la portata dei fiumi, causando un maggior numero di inondazioni e disastri rispetto al passato. Infine, la perdita dei ghiacciai rischia di causare una carenza di acqua per i milioni di persone che vivono a valle, con conseguenza potenzialmente drammatiche. Quest'ultimo aspetto dovrebbe far suonare un campanello di allarme anche a chi ritiene che questi eventi così lontani non ci riguardino.

28 giugno 2006

Analisi comparata dei sistemi di trasporto

Leggo su Ecoblog alcuni commenti all'analisi di Federici, da me citata in un post sulla TAV in Val di Susa, che confronta varie modalità di trasporto (autostrada, ferrovia tradizionale, ferrovia ad alta velocità), tenendo conto dei costi energetici, inclusi quelli per la realizzazione dell'infrastruttura. Contrariamente a quanto comunemente accettato in campo ambientalista, Federici conclude che non soltanto la TAV risulta meno conveniente dell'autostrada, ma addirittura non c'è grande differenza tra autostrada e ferrovia tradizionale.

Anche io ho inizialmente fatto molta fatica a digerire queste conclusioni. Però ripensandoci ho trovato convincente l'idea che il maggior consumo di energia di auto e camion risulta compensato dal fatto che le materie prime e l'energia consumate nella costruzione dell'infrastruttura sono utilizzate in modo molto più efficiente nel caso dell'autostrada che nel caso della ferrovia, dove il flusso di merci e passeggeri è minore.

Certamente, l'incertezza insita in tale tipo di analisi è non piccola, e ci sono cose non tenute in conto come il fattore traffico (giustamente segnalato da Dario), o il fatto che sulle nostre strade e autostrade si verifica ogni anno una vera strage in termini di morti e feriti causati da incidenti. Inoltre è chiaro che, nel caso l'infrastruttura esista già, come per l'attuale ferrovia tradizionale, allora il treno è certamente preferibile al trasporto stradale, cioè il ragionamento vale solo per la realizzazione di nuove infrastrutture.

Io credo che siano due gli insegnamenti da trarre dal lavoro di Federici.

Il primo è che è opportuno, dal punto di vista dell'efficienza energetica, sfruttare le infrastrutture esistenti al meglio, cioè attrezzarle in modo che la loro capacità di trasporto sia più grande possibile, prima di pensare a realizzarne di nuove. Penso in particolare alle ferrovie esistenti, dove sarebbe opportuno investire in ammodernamenti dei sistemi di segnalazione e di automazione, così da aumentare il numero di treni che vi possono transitare. Non parliamo poi di quanto sia disastrosa, in questa visione che considera anche i costi energetici dell'infrastruttura, la chiusura di "rami secchi" ferroviari, che equivale a buttare nella spazzatura un capitale.

Il secondo è che non c'è una bacchetta magica: l'aumento dei flussi di passeggeri e merci ha comunque un costo in termini di energia e materie prime, e non sarà l'uso della ferrovia a mitigarlo, se si rende necessaria la costruzione di nuove ferrovie. Questo ci porta a concludere che il nodo del problema è quello dell'insostenibilità di una continua crescita dei flussi di passeggeri e merci. Occorre mettere in campo accorgimenti che privilegino l'uso di merci prodotte localmente e che riducano gli spostamenti delle persone (ad esempio attraverso il telelavoro). Come dice Grillo (che però ha copiato dall'economista Herman Daly!), invece di far viaggiare i biscotti bisogna far viaggiare le ricette per fare i biscotti. Più in generale, lo snodo è costituito dal superamento del concetto che una crescita quantitativa dell'economia sia una cosa comunque benefica: in un contesto di risorse naturali finite, ad una crescita del PIL possono facilmente corrispondere danni maggiori dei benefici, quando si vada ad intaccare quel capitale naturale costituito da risorse naturali, territorio, materie prime, risorse energetiche.

23 giugno 2006

Mangia e bevi

Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai!
Ma come posso mangiare e bere se
Ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e
Il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?
Eppure mangio e bevo.

Bertolt Brecht

E' proprio così. La nostra ricchezza "occidentale" è basata sullo sfruttamento delle risorse del mondo, sul mantenere masse di persone in stato di povertà, così da meglio rapinare le risorse dei loro paesi. Chi non ha i paraocchi, lo sa. Eppure, mangiamo e beviamo.
Ma quanto potrà durare?

21 giugno 2006

Duri come le pigne

Il ministro delle infrastrutture Di Pietro torna sulla questione della TAV in Val di Susa, e afferma che si tratta di un'opera prioritaria, e che si farà certamente. E va bene che era insieme al commissario intergovernativo Loyola de Palacio. Però è veramente sconcertante questa insistenza su un progetto che di prioritario non ha proprio nulla, che è stato dimostrato essere insensato dal punto di vista energetico ed ambientale (si veda l'interessantissimo studio di Mirco Federici, o il libro Travolti dall'Alta Velocità), che andrà a gravare sui già dissestati bilanci statali per molti anni a venire, e che per giunta potrebbe segnare la morte prematura di questo governo, visto che alcune forze della maggioranza sono fermamente contrarie ad esso.

Non si capisce proprio questa insistenza, quasi che l'Italia non potesse andare avanti senza quella stramaledetta galleria sotto le Alpi. Ma a me, a voi che leggete, alla casalinga di Voghera, al pensionato di Lambrate, cosa cambia se si buca quella montagna oppure no? E allora per favore, cari ministri, dedicatevi a cose che servano a migliorare lo stato del nostro ambiente, che ci salvino dalle polveri sottili, dai pesticidi, dai rifiuti tossici, e via elencando (cosa che la TAV non fa, anche se è un treno, se avete dubbi leggetevi lo studio di Federici). Iniziamo a fare la vera prevenzione dei tumori, che non è quella che ci trasforma tutti in ipocondriaci, ma quella che elimina dall'ambiente le cause che li provocano. I buchi in terra, l'amianto e l'uranio tirati fuori e messi chissà dove, lasciateli a Lunardi. Anche perché stavolta avete vinto per un soffio, state attenti a non alienarvi quel soffio.

20 giugno 2006

L'arresto di Fitto

Non solo i coronati. Anche Raffaele Fitto, ex-presidente della regione Puglia, sconfitto da Nichi Vendola alle ultime elezioni, è stato colpito da un ordine di arresto (non eseguito in quanto è parlamentare), in questo caso per una storia di tangenti. Pare che fra gli indagati ci sia pure l'arcivescovo di Lecce. Noi vogliamo celebrare questo evento (ferma restando la presunzione di innocenza per l'on. Fitto) con la foto mostrata qui a fianco (cliccare per ingrandire), relativa alla campagna elettorale di Fitto. La foto è quantomai emblematica di un modo di pensare, di una concezione del mondo, queste sì da condannare (moralmente) a priori.

19 giugno 2006

Test missilistico della Corea del Nord

Mentre qui da noi trepidiamo per le sorti della nazionale, e gongoliamo (chi più chi meno) per il pretendente al trono gettato nelle patrie galere, il mondo è in allarme perché pare che la Corea del Nord si accinga ad effettuare un test balistico di un missile, denominato Taepodong 2, che nella versione a tre stadi potrebbe essere in grado di colpire gli Stati Uniti. Non solo gli USA sono molto allarmati, ma anche le potenze dell'area come Cina e Giappone.

Di più al momento non si sa, ma gli statunitensi sostengono sulla base di foto satellitari che è stato completato il rifornimento di carburante, il che indica che il test è prossimo, visto che svuotare i serbatoi + un'impresa molto complessa. Il ministro degli esteri giapponese, Taro Aso, ha detto che se per caso il missile dovesse cadere sul Giappone, verrebbe considerato come un atto di guerra (più tardi ha un po' smussato i toni).

Restiamo dunque in attesa di questo ennesimo acuirsi della tensione internazionale. Chi volesse ulteriori dettagli, può leggere ad esempio l'articolo sul New York Times.

Ascoltate Luca Mercalli

Su Radio2, ogni giorno feriale alle 10:37, da oggi fino al 14 luglio, la trasmissione Trame condotta da Luca Mercalli tratta di problematiche ambientali e di gestione del territorio. Verso il baratro ne raccomanda caldamente l'ascolto. Si segnala in particolare la puntata di giovedì 29 giugno, in cui si parlerà di petrolio.

16 giugno 2006

La bolletta energetica

La crisi energetica si fa sentire. Ormai spendiamo il 3% del PIL (per quanto criticabile possa essere questo indicatore) per approvvigionarci di energia, una cifra superiore ai 38 miliardi di euro. E le cose sono destinate a peggiorare, con l'approssimarsi del picco dell'offerta di petrolio. Un governo intelligente farebbe tutto il possibile per incentivare le fonti di cui disponiamo in casa, cioè principalmente il sole, ad esempio semplificando le terrificanti norme del decreto sul conto energia, e alzando il tetto della potenza totale installata. E per limitare i consumi di combustibili fossili, promuovendo il risparmio energetico. Ma invece Bersani è più scaltro, e quindi abbassa le accise sui prodotti petroliferi.
Da Agi:
PETROLIO: BOLLETTA 2006 OLTRE 28 MLD, GETTITO 2005 36 MLD
(AGI) - Roma, 15 giu - La bolletta petrolifera 2005 ha sfondato la soglia dei 22 miliardi di euro (+30% rispetto al 2004). Ma se le attuali dinamiche dei prezzi del greggio dovessero confermarsi anche per il resto dell'anno, nel 2006 si potrebbe sfondare il muro dei 28 miliardi di euro. La previsione e' del presidente dell'Unione petrolifera Pasquale De Vita, illustrata all'Assemblea dell'associazione.
La fattura energetica 2005 ha segnato un balzo di oltre 9 miliardi (+31,8%) rispetto al 2004, arrivando a 38,5 miliardi.
"Nel giro di due anni ci siamo trovati a pagare 12 miliardi in piu' per approvvigionarci dall'estero - ha osservato De Vita - data anche la nostra elevata dipendenza, oggi introno all'84% rispetto a una media europea di circa il 50%". Petrolio a parte, lo scorso anno a pesare sulla bolletta energetica e' stata anche la spesa netta per l'approvvigionamento del gas, passata da 8,9 a 12,229 miliardi (+38,2%). In termini di peso sul Pil, la fattura energetica rappresenta oggi il 2,9% contro il 2,2% del 2004.

15 giugno 2006

Mi vergogno di essere italiano

O forse dovrei dire che mi vergogno di essere umano.

Dalle news di Repubblica:

Roma, 17:34
OLTRE 30 MLN DI ANIMALI ESOTICI NELLE CASE ITALIANE
Oltre 16 milioni di pesci, 12 milioni di uccelli, 1 milione di testuggini terrestri, circa 500 mila roditori, tra le 30 mila e le 50 mila iguane, oltre 20 mila pappagalli, circa 10 mila serpenti, oltre 3 mila tra leoni, pantere e ghepardi e altri 500 mila animali di altre specie più o meno rare. Sono oltre 30 milioni gli animali esotici che vivono nelle case degli italiani, espressione di una moda che fa, anno dopo anno, sempre nuovi proseliti.A lanciare l'allarme è "Ecomafia 2006", il rapporto di Legambiente che dedica un capitolo a sé ad un traffico, quello di specie "protette", che nel mondo ammonta a circa 25 miliardi di euro, di cui poco meno di un terzo illegale. Un business in costante ascesa che coinvolge ogni anno 350 milioni di esemplari causando l'estinzione di un centinaio di specie. Il mercato "nero" made in Italy si approvvigiona in Marocco e Tunisia (testuggini, camaleonti e scimmie), in Mali e Senegal (passeriformi), Sudamerica (scimmie), Argentina (pappagalli) Albania (testuggini terrestri), Malesia e Indonesia (pitoni e pappagalli): ogni anno il Corpo forestale dello Stato sequestra circa 10mila animali vivi nel corso di controlli doganali sul commercio di specie esotiche, "ma paradossalmente - denunciano i ricercatori dell'associazione - non esistono in Italia centri ufficiali di quarantena e accoglienza per questi nuovi 'deportati'".

14 giugno 2006

Il picco, il picco!

Forse ci siamo. L'attesa di quel sempre più ampio gruppo di facinorosi noti come peakoiler potrebbe essere giunta al termine. I fautori della teoria secondo cui l'offerta mondiale di petrolio è destinata a raggiungere un picco (detto picco di Hubbert), ovvero un valore massimo, per poi iniziare a declinare, e che questo evento potrebbe verificarsi entro pochi anni, potrebbero scoprire di esserci già, seduti sul loro picco. Come segnala il mitico blog petrolio, l'offerta di petrolio sembra essersi assestata su un livello di circa 85 milioni di barili al giorno (che è un bel po' di petrolio...), e ci sono indicazioni che più su non potrà andare. Una di queste indicazioni è che l'OPEC ha praticamente rinunciato alle quote di produzione dei paesi membri: ognuno può aprire i rubinetti al massimo, e il forte dubbio è che al massimo siano già. Per tutte queste cose, qui esposte in ordine sparso, il sito di riferimento resta quello di ASPO-Italia.

Ci limitiamo a commentare che, se siamo veramente al picco, assisteremo ben presto a nuovi massimi del prezzo del barile, con forti oscillazioni, dovuti all'incapacità dell'offerta di far fronte alla domanda, e all'instaurarsi di una recessione globale che coinvolgerà pure l'inarrestabile Cina. Se avevate in mente di fare una vacanza in località esotiche, e la lettura di questo blog non è riuscita a scoraggiarvi, beh partite prima possibile, potrebbe essere la vostra ultima occasione (a meno che non siate molto ricchi, per quelli il petrolio ci sarà sempre). E se abitate lontano dal lavoro, senza collegamenti pubblici, considerate seriamente la possibilità di cambiare casa. Potrebbe anche essere il momento di tirare fuori quella bicicletta che sta arrugginendo in cantina.

Se poi l'allarme si rivelasse infondato (in fondo, la stessa ASPO colloca attualmente la data del picco solo nel 2010), niente paura, si tratta solo di un piccolo rinvio.

13 giugno 2006

Spese militari in continuo aumento

Riprendo da Voglia di terra la segnalazione di questa notizia data dalla Reuters. Nel 2005 la spesa militare mondiale è stata pari a 1120 miliardi di dollari, e si prevede che nel 2006 sarà ancora maggiore. Per renderci meglio conto dell'entità di questa massa di denaro, si tratta di 173 dollari per ogni abitante del pianeta.
Superfluo menzionare che i nostri amici statunitensi, per i quali parecchi di noi sarebbero disposti a fare qualunque cosa, sono da soli responsabili di metà di questa spesa.
Se poteva venirmi qualche dubbio riguardo al titolo di questo blog, è stato subito fugato.

11 giugno 2006

Ailanti

Qui, nel mio piccolo angolo di paradiso campestre in cui vengo troppo di rado, il baratro sembra più distante. Anche se, a ricordarmelo, c'è la lingua di villette che ha invaso un panorama in precedenza perfetto, e l'orrido edificio scolastico in costruzione, di cubatura spropositata e di aspetto tale che l'architetto meriterebbe di essere mandato seduta stante a lavorare nelle miniere di sale.

Ma anche osservando la natura, è possibile vedere gli squilibri introdotti dall'intervento poco oculato dell'uomo. Un esempio è quello degli ailanti (ailanthus altissima). Si tratta di un albero originario dell'Asia, che una volta introdotto in Italia si è rivelato un infestante micidiale. Resistentissimo, non ha parassiti né soffre di malattie, cresce e si riproduce molto rapidamente. I piccoli alberi hanno una radice fatta in maniera tale che, se tentate di sradicarli, si stacca e rimane nel terreno, pronta a ributtare. Per di più, puzzano, tanto che la leggenda vuole che neanche le capre li mangino. Se avete degli ailanti, vi consiglio vivamente di eliminarli, sostituendoli con essenze nostrane. Farete del bene ai nostri boschi, perché questi alberi invadenti tendono a soppiantare le specie autoctone. Ad esempio, colonie di ailanti si stanno diffondendo nella pineta di San Rossore, vicino Pisa. Grandi amici degli ailanti sono le Ferrovie dello Stato (pardon, Rete Ferroviaria Italiana), che li lascia proliferare indisturbati lungo le linee ferroviarie, in particolare in prossimità delle stazioni.

Il nostro vicino lascia crescere vari ailanti in una zona poco accessibile in prossimità del confine, insieme a rovi e altre piante spontanee. Così, stamattina, sporgendomi oltre la recinzione, ho fatto fuori tutti quelli che riuscivo a raggiungere. Certo, ributteranno, ma intanto ho inferto loro un bel colpo. E' stata una grande soddisfazione, spero solo che non sia causa di un incidente diplomatico con i vicini. Ma la lotta contro gli ailanti non ammette debolezze.

10 giugno 2006

Perdite radioattive confermate

La Sogin ha infine ammesso che a Saluggia, in Piemonte, ci sono delle perdite di acqua dalle piscine che contengono elementi di combustibile nucleare, come avevamo già raccontato. Le perdite riguardano il contenitore più interno, ma i responsabili ammettono candidamente di non essere in grado di dire se ci possano essere perdite anche da quello più esterno, verso l'ambiente. Ecco l'articolo del Manifesto di ieri che riporta la notizia.

La Sogin ammette le perdite nucleari
Orsola Casagrande
Saluggia
Alla fine hanno ammesso tutto quello che il manifesto aveva portato alla luce, in un'assemblea pubblica con cittadini e istituzioni, l'altra sera a Saluggia. La Sogin ha confessato che la piscina Eurex (che contiene 52 elementi irraggiati, ciascuno contenente quasi mezzo chilo di plutonio) non è foderata in acciaio e che il contenimento dei liquidi radioattivi è assicurato solo da due muri di cemento separati da una intercapedine. Non solo. I due ingegneri della società hanno ammesso anche che la piscina è obsoleta. L'argomento della serata è stato comunque quelle delle perdite, prima negate e poi nei fatti confermate, dalla piscina all'intercapedine esterna. I responsabili della Sogin hanno detto di avere assunto la responsabilità della piscina Eurex solo a partire dal 2003, e declinato le responsabilità sulla costruzione della stessa e per quanto accaduto in precedenza. E' solo dal gennaio 2004 che si sarebbero resi conto della presenza di liquido nell'intercapedine esterna della piscina, comunicando la situazione alla Prefettura di Vercelli, all'assessorato ambiente della regione e al comune di Saluggia nel giugno 2004. Il sindaco a sua volta si è assunto la responsabilità di non aver comunicato subito l'accaduto alla commissione ambiente e alla popolazione. Ma la Sogin non è in grado di dire se l'acqua contaminata della piscina, una volta finita nella intercapedine esterna, non fuoriesca anche dal secondo muro raggiungendo così il terreno esterno.

08 giugno 2006

La fine del mondo 2

Sempre sul tema del post precedente, una travolgente e politicamente scorretta animazione flash russa, che ci illustra come tutto succederà per colpa del fumo. Come sempre in queste cose, il sonoro è importante per creare la giusta atmosfera.

La fine del mondo


Un'animazione in flash veramente schizzata, in un inglese quasi incomprensibile, con una buona dose di stereotipi razzisti. Vi illustra cosa ci attende, con buona probabilità. Ringraziamo Ecoblog per la segnalazione.

07 giugno 2006

Un paese polveroso

Anche l'ultima puntata di Report è stata magistrale. Sia il servizio sul caso Calipari, sia quello sull'inquinamento da polveri sottili (PM10). Particolarmente tragica la figura dell'urbanista del Politecnico di Milano che illustrava orgogliosamente il progetto di tre torri in zona fiera, con migliaia di posti auto sotterranei e tunnel a quattro corsie per recapitare questa fiumana di macchine direttamente nel centro della città, ad arricchire la già notevole produzione di polveri ed altri inquinanti. Questo mentre a Londra si costruiscono grattacieli serviti interamente dal trasporto pubblico. Dico tragica perché lui era pure orgoglioso di questa ennesima ferita all'apparato respiratorio dei milanesi. Quanti morti in più per malattie polmonari porteranno queste torri?

Non c'è dubbio sul fatto che il problema principale dell'Italia è questa pochezza culturale anche dei più titolati, che non sanno vedere più in là del modello di trasporto esistente, quando in altre città europee si stanno attrezzando con metropolitane, tram, piste ciclabili. Un sedicente pragmatismo, questo dei nostri amministratori, che è in realtà indice del fatto che siamo un paese vecchio e stanco, e per di più un paese dove gli innovatori, quelli che sanno pensare in maniera differente, sono messi sistematicamente da parte, o costretti ad emigrare. C'è bisogno di dire che al momento in cui l'offerta di petrolio inizierà a declinare noi italiani saremo messi particolarmente male, perché saremo sprovvisti di infrastrutture sostitutive dell'auto privata? Eppure nessuno dei nostri amministratori sembra in grado di fare questo semplice esercizio di guardare appena più in là della prossima gara d'appalto. Ad occhi bendati, verso il baratro.

La cosa più sconvolgente però era il dato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: ogni anno muoiono prematuramente in Italia, a causa delle polveri sottili, 39.000 persone. Cinque volte quelle che muoiono per incidenti automobilistici. Una autentica strage.

05 giugno 2006

Ammoniaca e gamberi

La signora L. da alcuni giorni ha una irritazione alle mani, sembrano quasi delle ustioni. Si decide infine ad andare dal medico, che le chiede:
"Cosa ha fatto, signora?"
"Boh, ho pulito le verdure, e il pesce"
"Che pesce?"
"Gamberi"
"Ahh... allora è stata l'ammoniaca che danno sui gamberi, ne ho visto parecchi casi".

Un momento.... l'ammoniaca sui gamberi???? Ebbene si, una rapida ricerca su google consente di apprendere che i gamberi vengono cosparsi di ammoniaca per mantenerne il colore. Poi noi ce li mangiamo, e prima se non stiamo attenti ci ustioniamo le mani.

Una possibile diagnosi alternativa, secondo il medico, era che si trattasse di un insetto che si nasconde tra l'erba, e provoca irritazioni. Ne hanno avuto moltissimi casi. Prima quest'insetto non c'era, è arrivato quest'anno a causa del cambiamento climatico.

Del resto, il contadino B. parla degli uccelli che prima migravano e ora non più, di quelli che prima non c'erano e ora sono arrivati, e di quelli che non si vedono più.

Ora la signora L. ha delle garze sulle palme delle mani.
Passa il signor P.:
"O signora, o che le sono venute le stimmate?"
I toscani, se non ci fossero bisognerebbe inventarli.