31 gennaio 2009

Complicità

Quando i due schieramenti che tengono in mano il parlamento si mettono d'accordo per mantenere al suo posto un sottosegretario accusato da sei pentiti di essere un fiancheggiatore del clan camorrista dei casalesi, così efficacemente descritto da Roberto Saviano in "Gomorra", ecco, quando succede questo, viene da chiedersi cosa sia rimasto della nostra democrazia, e quale spazio ci possa essere oggi in questo paese per gli uomini onesti che non credono nell'affarismo e nel potere ad ogni costo.
Ah, secondo Claudio Fava la salvezza del sospetto fiancheggiatore camorrista sia stata "pagata" con la concessione di una legge elettorale con sbarramento al 4% per le europee, l'ennesima legge truffa per eliminare anche dal Parlamento Europeo quei pochi che tentano di non essere soffocati dalla melassa veltrusconiana.

18 gennaio 2009

Poste

Non puoi andare di persona e allora spedisci la raccomandata. Hai fretta, speri che arrivi rapidamente, che poi devono anche spedirti la risposta. Hai fretta. Ti attacchi a internet, c'è questo bellissimo servizio delle poste, che siccome viviamo nel ventunesimo secolo non si chiama "segui la spedizione" ma si chiama "dovequando", ma comunque, c'è, e dopo che hai capito che il codice va inserito senza il trattino (ma allora perché cazzo sul foglietto è scritto col trattino?) riesci a vedere lo stato della tua raccomandata. Inizialmente vedi che è stata "accettata dal centro postale di A.", e grazie al cazzo, ce l'hai portata tu ad A., a dire il vero pensavi che fosse un ufficio postale, tutti in paese lo chiamano ufficio postale, invece è un centro postale, ma allora perché non ce lo scrivono sopra "centro postale", o almento ci mettono un cartello, magari al posto della pubblicità della scheda SIM delle poste, chi mai metterebbe una scheda delle poste nel telefonino, ma magari c'è anche chi lo fa. E il secondo giorno c'è ancora solo questa notizia, e tu hai fretta, e possibile che sia ancora rimasta ad A., vedrai che quegli scimuniti l'hanno messa in un cantuccio, che vuoi farci, è gente di paese, mica la capisce la fretta di noi che stiamo in città. E poi il terzo giorno appare una seconda informazione, "consegnata allo sportello del centro postale di Siena centro". E tu sei felice, perché è proprio a Siena che deve andare, e ora c'è arrivata, è al centro di Siena centro che suona un po' buffo, ma se continuavano a chiamarli uffici postali non era meglio, comunque è già lì, ora ci vuole solo che il postino la consegni. E passa un altro giorno, ed è sempre "consegnata allo sportello del centro di Siena centro". E ne passa un altro, e sempre la stessa storia, ma cosa cazzo fa il postino, perché non la consegna. E ne passa ancora un altro, sempre la stessa solfa, ma tu hai fretta, possibile che non lo capiscano, hai fatto la raccomandata perché avevi fretta, e ora i nervi cominciano a cedere. E il giorno ancora dopo arriva la risposta.
Ora, io dico, ma fare un sistema di monitoraggio da cui si capisca chiaramente quando la lettera è giunta al destinatario, sarebbe chiedere troppo? Perché, solo dopo ho capito che "consegnata allo sportello del centro di Siena centro" non vuol dire che è arrivata all'ufficio postale di Siena, ma vuol dire che qualcuno è andato allo sportello a ritirarla. Ma l'ho capito solo quando non mi serviva più.

10 gennaio 2009

Stop al consumo di territorio

Oggi vorrei segnalare questa importantissima campagna, intitolata "Stop al consumo di territorio", che si prefigge di arginare il continuo spreco di una risorsa preziosa e sempre più scarsa. Preziosa sia dal punto di vista materiale (il suolo fertile cementificato non si ripristina tanto facilmente), sia da quello culturale, perché i nostri paesaggi sono parte di ciò che oggi noi siamo, e i barbari con le ruspe che li rendono progressivamente tutti uguali ad una periferia statunitense uccidono anche la nostra identità culturale. Vorrei invitare i (pochi) lettori del mio blog ad aderire alla campagna, e a spargere la notizia. Segnalo anche il blog del sindaco illuminato Domenico Finiguerra.

03 gennaio 2009

I ragazzi ci guardano (e inorridiscono)

Penso valga la pena di leggere questa lettera pubblicata da La Stampa. Si tratta delle impressioni di una quinta liceo, che in visita al Senato si è trovata a scoprire che le sedute parlamentari sono ormai solo una vuota rappresentazione priva di senso. E anche Rita Levi-Montalcini la pensa allo stesso modo.