30 maggio 2008

Modernità

Siamo un paese all'avanguardia:

Esame giornalismo: addio macchine da scrivere, largo ai pc

MILANO (Reuters) - Vecchia macchina da scrivere addio.

La tastiera meccanica scomparirà anche da una delle ultime oasi dove fino ad oggi era sopravvissuta: l'esame per accedere alla professione giornalistica.

Il Consiglio dei Ministri ha infatti varato il decreto che modifica il regolamento della prova, e i candidati che si presenteranno al prossimo appello utilizzeranno dei molto più moderni pc, secondo quanto annuncia una nota del ministero della Giustizia.

Finisce quindi l'epoca in cui centinaia di aspiranti giornalisti -- ben 816 quelli della sessione del 31 ottobre scorso -- dovevano mettere in conto giorni di peregrinazione in cerca di macchine da scrivere vecchio tipo, da anni fuori produzione.

Dalla prossima sessione, come spiega la nota, la commissione consegnerà al candidato un cd-rom con il sistema operativo e una penna usb con il programma di videoscrittura. Il pc non potrà quindi essere usato in nessun modo per reperire informazioni, perché privo di memoria e collegamento a Internet.

Fonte: Yahoo!
Si accettano scommesse su quali saranno il sistema operativo e il programma di videoscrittura.

28 maggio 2008

Metafora

Rotta toilette stazione orbitante
Nasa ha suggerito di adottare sistema emergenza
(ANSA) - WASHINGTON, 28 MAG - Serve al piu' presto un idraulico nello spazio: la toilette della Stazione Spaziale Internazionale non funziona piu'. I tre astronauti della Stazione Spaziale hanno usato negli ultimi giorni la toilette della navicella Soyuz, parcheggiata accanto al Laboratorio Orbitante, ma con capacita' limitata. Per evitare intasamenti la Nasa ha suggerito di adottare un sistema di emergenza nel bagno rotto, sacchetti collegati alla parte ancora funzionante della toilette spaziale.
Questa notizia ANSA mi pare una chiara metafora di ciò che sta accadendo alla nostra amata astronave Terra, che viaggia nello spazio freddo e buio con le toilette sempre più intasate dalla sempre crescente produzione di rifiuti dell'animale uomo. Le sue capacità di rigenerazione e recupero sono sempre più in difficoltà, mentre gli stessi uomini non ne possono più delle scorie da essi stessi prodotte.

(La vignetta è di
Roberto Mangosi)

26 maggio 2008

Il sonno della ragione genera mostri

Una raccapricciante notizia ANSA:

Iraq: nasce bimbo con due teste
Forse a causa di contaminazioni
(ANSA) - BAGHDAD, 26 MAG - Due teste, 4 occhi, tre orecchi, due nasi: così è nato un bambino iracheno, morto dopo poche ore, nell'ospedale pediatrico di Babil. Lo rende noto l'agenzia 'Iraq Alan', pubblicando le impressionanti foto del neonato e della mamma quando era incinta. Secondo il neonatologo Muhammad Hilal, specialista in malformazioni, 'si tratta di un caso rarissimo,forse il terzo caso al mondo'. Il bimbo è venuto alla luce con un parto cesareo condotto da Hilal a Balil, a circa 100 km a sud di Baghdad.
Sulle cause di questo particolare caso si può solo speculare, ma la situazione era questa già nel 2001, e poi c'è stata un'altra guerra.

22 maggio 2008

Crescita

"Il ritorno alla crescita, ad una crescita sostenuta, deve essere il nostro vero obiettivo strategico. Chi non condivide questa priorità gioca contro l'Italia e gli italiani. Su questo non ci possono essere posizioni neutre"
Emma Marcegaglia, primo discorso come presidente di Confindustria, 22 maggio 2008

"Ancora un infortunio mortale sul lavoro, questa volta alla Marcegaglia di Casalmaggiore (Cremona) il gruppo di proprietà della famiglia del presidente di Confindustria. Mario Di Girolamo, un lavoratore di 32 anni che lascia la moglie e due bambini di 3 e 5 anni, aveva appena preso un caffé all'interno dell'azienda e stava tornando al suo posto di lavoro, quando è rimasto schiacciato da un pacco di tubi del peso di alcuni quintali che si è sganciato piombandogli addosso."
Notizia ANSA, 20 maggio 2008

20 maggio 2008

Trasporti demenziali

Che l'Italia sia una repubblica fondata sull'automobile è cosa ben nota. E lo dimostra la gestione penosamente dilettantesca dei sistemi di trasporto pubblico, quelli che in paesi più evoluti sono invece lo scheletro sul quale si costruisce una politica responsabile di mobilità delle persone.

Invece di citare i soliti esempi e confronti sui chilometri di metropolitane e tram, o sulla qualità del trasporto ferroviario, vorrei citare un esempio di vita vissuta. Immaginiamo un desperado che, dovendosi recare in una località del veneziano, si incaponisca a volerci arrivare con i mezzi pubblici invece che in macchina. Chiameremo questa località Cerro, frazione di Falcespillo.

Dunque, il nostro eroe prende un treno e sbarca alla stazione di Mestre. Da qui partono due linee di autobus, entrambe gestite dalla locale azienda di trasporti, ACTV, che fermano a Cerro di Falcespillo. Il nostro eroe si è preventivamente informato sugli orari. Per fare ciò è inizialmente andato sul sito dell'ACTV, ricordando vagamente che lì erano pubblicati gli orari dei servizi di autobus. Non che ci fosse un database interrogabile, c'era solo il pdf del libretto a stampa con gli orari. Ma meglio di niente. Solo che ora sul sito non c'è più questa informazione, ma solo un numero di telefono del "call center Hallovenezia" (sic) a cui telefonare. Non c'è che dire, mentre in tutto il mondo si fa a gara a mettere servizi su internet, qui si regredisce e si torna all'uso del telefono.

Comunque sia, il call center informa dell'esistenza delle due linee per Cerro di Falcespillo. No, non esattamente: ad una prima telefonata la gentile signorina segnala una linea, urbana, con corse ogni mezz'ora. Ad una seconda telefonata, viene segnalata un'altra linea, extraurbana, anch'essa con corse ogni mezz'ora. E' lasciato all'intelligenza dell'utente (e alla sua cura di fare due telefonate) di scoprire che le linee sono in effetti due.

Ma le cose non sono mai semplici. Perché giunto alla stazione di Mestre il nostro viaggiatore scopre che le due linee richiedono due biglietti diversi. Ebbene sì, due diversi biglietti per andare nel medesimo posto! E se per l'andata si può anche scegliere in base all'orario delle corse, per il ritorno, che avverrà ad un orario non noto a priori, le alternative sono due: o comprare entrambi i biglietti, usarne uno e buttare via l'altro, oppure rinunciare all'uso di una delle due linee, col rischio di dover attendere fino a mezz'ora alla fermata, vedendosi sfilare davanti il bus dell'altra linea.

Per il lettore poco pratico di servizi pubblici di livello europeo, vale la pena di ricordare che nei paesi civili la norma è quella di avere diverse fasce di prezzo, a seconda della distanza tra origine e destinazione, e di poter usare con lo stesso biglietto qualunque mezzo che colleghi i due punti. Anche se di compagnie diverse (cosa impensabile qui da noi), figurarsi quindi se l'azienda è la stessa. Ma, appunto, parliamo di paesi avanzati.

Poi, lo so, questo che ho narrato è già un caso fortunato, ci sono posti dove nemmeno si sa l'ora a cui passeranno gli autobus. Ma ugualmente, volevo raccontare questo piccolo esempio, per illustrare il fatto che se la gente va in macchina non è solo questione di pigrizia (spesso anche sì, però).

17 maggio 2008

C'è un limite a tutto

Il ministro dell'interno Maroni ha dichiarato "Non ci può essere sanatoria per chi è entrato irregolarmente, ma terremo conto naturalmente di quelle situazioni che hanno un forte impatto sociale, come il caso delle badanti".

Pronti a prendere i fucili, se è il caso, ma pulire le padelle proprio no.

08 maggio 2008

Lombardia di cemento

L'ennesima colata di cemento si prepara in Lombardia. Come raccontato in questo post di Rino Pruiti, in vista dell'Expo 2015 si sta introducendo un meccanismo perverso per cui si realizzeranno "grandi opere" (tra cui la Brebemi), con il contributo dei privati, che verranno però "ripagati" con pezzi di territorio. La tragedia dei beni comuni prosegue. E chi tenta di opporsi, viene punito da una giustizia insolitamente rapida ed efficiente, come nel caso di questi agricoltori.

02 maggio 2008

La guerra, somma barbarie

Dal sito di Repubblica, una immagine che vale più di mille parole.
La didascalia è "Una bambina afghana di otto anni, Felishima, fotografata nel suo letto di ospedale. Secondo i parenti della bambina, Felishima è rimasta probabilmente ferita dal crollo del tetto della sua abitazione quando il suo villaggio è stato bombardato per errore dagli aerei americani nel corso del combattimento ingaggiato tra le forze ISAF e i Talebani".