31 maggio 2007

La nuova corsa agli armamenti

L'ha detto il presidente Putin, mica io. Dopo che martedì la Russia ha effettuato un lancio di prova del nuovo missile balistico intercontinentale RS-24, Putin ha dichiarato che è ormai in atto una nuova corsa agli armamenti, di cui ha addossato la responsabilità agli Stati Uniti, che ha accusato di "imperialismo". L'oggetto del contendere è ovviamente il progetto di scudo antimissile che gli USA stanno perseguendo, il quale avrà due punti nevralgici in Polonia e Repubblica Ceca. In ballo c'è anche il trattato CFE per la riduzione degli armamenti convenzionali in Europa, che è oggetto di dispute.
Improvvisamente, mi sento più giovane di vent'anni...

30 maggio 2007

L'Everest si sta fondendo

Una parte del ghiacciaio di Rongbuk, che è situato sul lato nord dell'Everest, si è sciolta. Lo ha verificato una spedizione di Greenpeace, come ci riferisce l'ANSA:

Cina: fonde ghiacciaio Everest
E' l'allarme lanciato da Greenpeace
(ANSA) - PECHINO, 30 MAG - Una grande porzione del ghiacciaio di Rongbuk, sul versante settentrionale del monte Everest, è sparita a causa del surriscaldamento.Lo ha constatato una spedizione organizzata dall' organizzazione ecologista Greenpeace, che ha visitato il monte più alto del mondo nella prima metà di maggio. Illustrando oggi a Pechino i risultati della missione, l'attivista Li Yan ha detto che la riduzione della superficie del del Rongbuk rappresenta ''un serio avvertimento".

29 maggio 2007

La polveriera

La Russia sperimenta un nuovo missile in grado di trasportare testate nucleari multiple, l'RS-24. E Putin equipara la nuova Europa, quella dotata dello scudo antimissile americano, a una polveriera. E noi ci stiamo sopra.
Da Swisspolitics.org:

Scudo antimissile: test arma russa, monito di Putin agli Usa
29.05.2007 - 19:51
MOSCA - Il progetto statunitense di scudo antimissile finirà per "trasformare l'Europa in una polveriera". E' l'ennesimo monito lanciato da Vladimir Putin, poche ore dopo che dal cosmodromo di Plesetsk, 800 chilometri da Mosca, partiva il primo dei due missili intercontinentali collaudati in giornata e potenzialmente in grado - secondo i russi- di superare lo scudo messo a punto dagli americani e che prevede installazioni in Polonia e nella Repubblica Ceca.
"Consideriamo lo scudo dannoso, pericoloso e potenzialmente in grado di trasfornare l'Euopa in una polveriera", ha detto il presidente russo nel ricevere al Cremlino il premier portoghese José Socrates, il cui Paese dal primo luglio rilevera' la presidenza di turno dell'Ue. "Creerà nuovi e inutili rischi per l'intero sistema di relazioni internazionali ed europee", ha proseguito il presidente. I due missili collaudati oggi fanno parte di una nuova arma in grado di trasportar testate nucleari multiple, ha fatto sapere un portavoce del ministero della Difesa russo.
Si tratta di missili RS-24, destinato a sostituire la generazione degli RS-18 e RS-20, e sono stati lanciati da un'installazione mobile del cosmodromo di Plesetsk. Il primo è partito alle 10:20 Gmt, le 12:20 in Svizzera, e meno di un'ora più tardi il comando delle Forze missilistiche strategiche russe faceva sapere che erano stati centrati i bersagli nel poligono di Kura, una zona scarsamente abitata nell'estremo oriente della penisola di Kamchatka.

24 maggio 2007

Senza freni

I ghiacciai e i poli si sciolgono e noi cosa facciamo? Cerchiamo di rimediare? Non sembra proprio. Ecco cosa dicono dei ricercatori dell'Università di Stanford (fonte ANSA):

CLIMA: EMISSIONI CO2 CRESCONO TRE VOLTE PIU' DEGLI ANNI '90
ROMA - La conclusione dei ricercatori non ammette repliche: 'Nessuna regione del mondo sta diminuendo le sue emissioni di carbonio'. Secondo uno studio apparso sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science, tra il 2000 e il 2004 la produzione di CO2 non solo è aumentata, ma lo ha fatto a un ritmo triplo rispetto agli anni precedenti. I ricercatori dell'università di Stanford hanno incrociato ed elaborato i dati del Fondo Monetario Internazionale, del Dipartimento Usa per l'Energia e di altre istituzioni e hanno trovato che mentre dal 1990 al 1999 l'aumento delle emissioni di anidride carbonica è stato dell'1,1%, dal 2000 al 2004 la crescita è stata del 3,1%.
Questo dato è peggiore dello scenario più pessimistico previsto dall'Ipcc nei suoi rapporti sul riscaldamento globale, ed è legato secondo gli scienziati alla crescita economica che ha interessato quasi tutto il pianeta. "Nonostante il consenso comune sulla necessità di ridurre le emissioni - spiega Chris Field, che ha condotto lo studio - in molte parti del mondo si sta tornando indietro". In cima alla classifica ci sono i paesi in via di sviluppo, come Cina e Brasile, responsabili del 73% dell'aumento totale delle emissioni. Non sono molto più virtuosi i paesi sviluppati: anche se in misura minore, le emissioni di CO2 crescono anche in occidente, con l'aggravante che sono proprio i paesi ricchi a produrre il 60% dell'inquinamento globale.

22 maggio 2007

Ghiacciai valdostani in agonia

Riprendiamo questa notizia dal sito discoveryalps.it:

Ghiacciai valdostani ormai in agonia: secondo l’ultimo aggiornamento del catasto dei ghiacciai, completato nel 2006, (ma che ritrae la situazione del 1999), tra il 1975 ed il 1999 l’estensione delle aree glacializzate si è ridotta di circa 34 km2, cioè del 18%, su una superficie totale di circa 154 km2. Per di più il 75% dei ghiacciai valdostani è di piccole dimensioni, cioè ha un’estensione inferiore a 0,5 km2, ed è quindi maggiormente soggetta agli effetti dei cambiamenti climatici.
Questo uno dei risultati più significativi delle attività di rilevamento condotte nell’ambito della “Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani”, cui fanno capo la “Fondazione Montagna Sicura” e l’ARPA Valle d’Aosta, presentati lunedì scorso 14 maggio, nell’incontro presieduto dall’Assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche, Alberto Cerise.
L'articolo completo riporta anche un link alle fotografie presenti nel sito della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani (che nome...), utile a chi volesse dare un'occhiata ai ghiacciai residui prima che si siano sciolti del tutto.

16 maggio 2007

L'Antartide si scioglie

Non è solo il Polo Nord a subire gli effetti del riscaldamento del globo. L'analisi di dati satellitari forniti dalla Nasa ha mostrato il dissolvimento di blocchi di ghiaccio anche in Antartide, su un'area complessivamente pari a quella della California. I ghiacci sciolti si sono poi ricongelati, tuttavia si tratta di un fenomeno preoccupante, che viene osservato per la prima volta, per di più in zone in cui non era per nulla atteso. Il pericolo è che lo scioglimento e il ricongelamento causino crepe negli strati di ghiaccio profondi, causando il distacco di grandi iceberg che verrebbero definitivamente "persi" nell'Oceano. Alla lunga questo modificherebbe il livello dei mari e il loro grado di salinità, alterando il sistema delle correnti oceaniche.
Fonte: Repubblica.

14 maggio 2007

Un miliardo di rifugiati

Una notizia ANSA relativa ad un rapporto commissionato dalla nota organizzazione umanitaria Christian Aid. Per quanto in linea con le tesi di questo blog, le conclusioni fanno comunque tremare le vene dei polsi.

IL RISCALDAMENTO GLOBALE CAUSERA' 1 MILIARDO DI RIFUGIATI
LONDRA - Entro il 2050 il riscaldamento globale causerà un miliardo di rifugiati, per sopravvivere alla siccità centinaia di milioni di persone lasceranno le loro case e scoppieranno nuovi conflitti per il controllo dell'acqua e di altre risorse naturali.
E' questo lo scenario apocalittico descritto da un rapporto intitolato "Human Tide: The Real Migration Crisis" (la marea umana: la vera crisi della migrazione) commissionato dalla Christian Aid, un'importante organizzazione cristiana di beneficenza. "Se non verranno prese immediatamente delle contromisure efficaci entro il 2050 il cambiamento climatico creerà in tutto il pianeta almeno un miliardo di rifugiati", si legge nello studio. "Un mondo con molti Darfur sta diventando un incubo sempre più reale", avverte Christian Aid.
Secondo l'organizzazione i Paesi più industrializzati sono i principali responsabili del cambiamento climatico: a loro spetta quindi pagare i costi necessari per aiutare le persone che saranno colpite dal riscaldamento globale. "La migrazione causata dal cambiamento climatico è la minaccia più urgente che dovranno affrontare i poveri della Terra nei prossimi anni", ha dichiarato John Davison, uno dei principali autori dello studio. Gli esperti sono convinti che i flussi di popolazione causati dalla siccità e dalle carestie alimenteranno i conflitti già esistente e ne provocheranno altri, soprattutto nelle zone più povere del pianeta, per stabilire il controllo sulle risorse naturali.
Gli scienziati prevedono che nei prossimi 100 anni le temperature aumenteranno di un minimo di 1,8 ad un massimo di 3 gradi a causa dei gas ad effetto serra causando carestie e inondazioni che minacceranno la sopravvivenza di milioni di persone. Il Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico sostiene che entro il 2080 oltre 3,2 miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale, non avrà acqua a sufficienza, 600 milioni non disporranno di abbastanza cibo e almeno 7 milioni dovranno affrontare costanti inondazioni.

13 maggio 2007

Aliens

Il rapido cambiamento climatico sta sconvolgendo gli ecosistemi, facendo arrivare nuove specie dove prima non c'erano e facendone estinguere altre. Questo avviene in modo particolarmente rapido per i mari, come ci spiega l'ANSA a proposito del Mediterraneo:

Mediterraneo: nuove specie aliene
Invasione causata dai cambiamenti climatici dei nostri mari
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - Invasione di specie aliene nel Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici. E' record di nuovi pesci: una specie "straniera" al mese. I nuovi ospiti si diffondono rapidamente, modificando il delicato habitat marino. E' il dato più eclatante della prima banca dati sulle specie aliene nel Mediterraneo realizzata dall'Istituto per la ricerca applicata sul mare. Nel giugno 2006 le nuove specie di pesci erano 110, ora sono 120 su un totale di 750 specie aliene fra animali e vegetali.
Chiaramente questi spostamenti valgono per gli organismi in grado di "viaggiare" con facilità. Ma per le specie arboree, il fatto che il luogo dove vivono diventi incompatibile con le loro esigenze può facilmente significare, se non l'estinzione, quantomeno una decimazione.

09 maggio 2007

Caldo aprile

Apprendiamo dall'ANSA, oltre che dal termometro:

Cnr: l'aprile piu' caldo dal 1800
Piu' 2, 9 gradi rispetto alla media del periodo 1961- 1990
(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Quello appena concluso è stato l'aprile più caldo dal 1800 ad oggi, con 2,9 gradi in più rispetto alla media del periodo 1961-1990. E' quanto emerge dai dati dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). L'anomalia di temperatura dell'aprile 2007 è dovuta soprattutto alle differenze rispetto al periodo di riferimento 1961-1990 rilevate al Nord e in misura minore a quelle rilevate al Sud e al Centro.
E le ciliegie maturano in anticipo.

06 maggio 2007

Anche l'Himalaya si scioglie

Non solo l'Artico. Un'altra notizia dell'ANSA:

Clima: Himalaya si sta sciogliendo
Esperto centro internazionale montagna, terzo polo a rischio
(ANSA) - KATHMANDU, 5 MAG - L'Himalaya si sta sciogliendo rapidamente: a lanciare l'allarme a Kathmandu è Andreas Schild, direttore generale dell'Icimod. Il Centro internazionale per lo sviluppo integrato della montagna riunisce gli otto Paesi della regione himalayana. Dopo l'Antartide e l'Artico l'Himalaya è la più grande riserva di ghiaccio del pianeta e lo scioglimento dei ghiacci potrebbe compromettere gravemente le riserve di acqua del pianeta.
Qua si sta sciogliendo tutto...

04 maggio 2007

Addio ai ghiacci del Polo Nord?

Secondo alcuni ricercatori, lo scioglimento completo del Polo Nord potrebbe avvenire tra meno di quindici anni:

Ghiacci artici sciolti entro 2020
Dice ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters
(ANSA) - ROMA, 3 MAG - Secondo alcuni ricercatori del Colorado, i ghiacci dell'Artico potrebbero sparire completamente in estate entro il 2020. Lo afferma una nuova ricerca, pubblicata dalla rivista Geophysical Research Letters, che lancia un nuovo allarme sulle condizioni dell'Artico: secondo i ricercatori del National Snow and Ice Data Center dell'Università del Colorado i ghiacci si stanno infatti sciogliendo ad una velocità tre volte superiore al previsto.
Fonte: ANSA
E' possibile che si tratti di una stima troppo pessimistica, anche se Geophysical Review Letters è una rivista seria e prestigiosa, e il lavoro avrà subito una revisione critica scrupolosa.
Il punto però è che 15 o 30 anni non fa poi tanta differenza. Riuscite a immaginare cosa vuol dire, il Polo Nord completamente sciolto? Io no, faccio fatica. Si tratta di uno sconvolgimento di proporzioni bibliche, che sta avvenendo già ora, giorno dopo giorno, iceberg dopo iceberg, un orso polare annegato dopo l'altro.

Mi viene in mente l'ultimo articolo scritto nel 2001, poco prima di morire, da Donella Meadows, una degli autori di quel caposaldo del pensiero, ancora oggi ritenuto sbagliato (ma solo da chi non si è preso la briga di leggere cosa vi è realmente scritto), che fu "I limiti dello sviluppo". In questo articolo, intitolato "Orsi polari e bambini di tre anni sul ghiaccio sottile", in cui parla del rischio di estinzione per gli orsi polari e le altre creature dell'Artico, la Meadows conclude esprimendo la sua fiducia che il pianeta non verrà ridotto ad un deserto dall'azione umana. Ma forse, tutto sommato, si sbagliava. E il bambino di tre anni, che oggi ne ha nove, potrebbe realmente trovarsi in un mondo senza più orsi polari, tigri, elefanti.

03 maggio 2007

Dio, Natura e Chiesa

Ecco il tipo di pensiero che ci porterà alla rovina. Aggiungerei che c'è ben poca spiritualità in chi non riesce a vedere la presenza di Dio in ogni dettaglio della Natura, e a dedurne che il rispetto di Dio e il rispetto per la Natura non possono che andare di pari passo, ma di questi tempi si rischia il linciaggio, o meglio l'accusa di terrorismo, che è buona per tutte le occasioni, quindi preferisco astenermi. Al Cardinale consiglio la lettura di "Collasso", di Jared Diamond, per comprendere come non sempre le capacità dell'uomo consentono di evitare la catastrofe.

ECOLOGISMO: CARD. MARTINO, RISCHIO DI IDOLATRIA DELLA NATURA
(AGI) - CdV, 28 apr. - "L'uomo ha una indiscussa superiorità sul creato e, in virtù del suo essere persona dotata di un'anima, non può essere equiparato agli altri esseri viventi, né tanto meno considerato elemento di disturbo dell'equilibrio ecologico naturalistico". A conclusione del seminario sui cambiamenti climatici, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, card. Renato Raffaele Martino, ha criticato con queste parole quelle che ha definito esplicitamente "forme di idolatria della natura che perdono di vista l'uomo". "La natura è per l'uomo e l'uomo è per Dio", ha ricordato il porporato tirando le fila del dibattito che ha visto confrontarsi rappresentanti di numerosi governi. Secondo Martino, "anche nella considerazione delle problematiche connesse ai cambiamenti climatici si dovrà far tesoro della Dottrina sociale della Chiesa che non avalla né l'assolutizzazione della natura, né la sua riduzione a mero strumento".
"La Chiesa propone una visione realistica delle cose - ha precisato inoltre il cardinale Martino - essa ha fiducia nell'uomo e nella sua capacità sempre nuova di cercare soluzioni ai problemi che la storia gli pone. Capacità che gli permettono di confutare spesso le ricorrenti, infauste e improbabili previsioni catastrofiche". Il porporato ha concluso il suo intervento ricordando quanto importante sia per l'uomo rapportarsi continuamente al suo Creatore: "quando l'uomo vuole porsi al posto di Dio - ha detto - perde di vista anche se stesso e la sua responsabilità di governo della natura". (AGI)