La Norvegia ha deciso di costruire un deposito scavato all'interno di una montagna nell'isola ghiacciata dello Spitzbergen, a 1000 km dal polo Nord, in cui custodire un archivio di tutte le varietà note di piante coltivabili del mondo, come riferisce tra gli altri la BBC.
Il deposito avrà pareti di cemento armato spesse un metro, e porte a prova di esplosione. Ovvero, tutto ciò che occorre per sopravvivere ad una guerra nucleare e consentire all'umanità, o a quello che ne rimarrà, di ricominciare.
Se i norvegesi hanno deciso di spendere un bel po' di soldini in questa impresa è segno che ritengono l'eventualità di un cataclisma di portata planetaria non del tutto improbabile. E si sa che gli scandinavi sono sempre più avanti di noi.
E l'Italia? In Italia la vasta banca di semi custodita presso l'Istituto per il Germoplasma di Bari del CNR è al centro di un vicenda giudiziaria, a causa di una battaglia sulla responsabilità della custodia della banca stessa che ha rischiato di causarne la distruzione. Ogni commento è superfluo.
29 aprile 2006
La Norvegia si prepara alla guerra nucleare
Pubblicato da Deserteur alle 18:59 0 commenti
20 aprile 2006
Scompaiono i terreni agricoli
Il mensile di Legambiente, La Nuova Ecologia, ci informa che la superficie agricola utilizzabile italiana è calata in soli 10 anni da 15 milioni di ettari a 13,2 milioni di ettari. Un calo del 12% in soli 10 anni è qualcosa da far tremare le vene dei polsi. Certo, per ora c'è cibo in abbondanza, ma questo avviene grazie agli input energetici ai processi agricoli forniti dai combustibili fossili, in primis il petrolio. Input energetici che si manifestano sotto forma di lavoro svolto da macchine agricole, di fertilizzanti, di pesticidi, di trasporto delle derrate alimentari... Nel frattempo, il petrolio ha raggiunto i 74 $ al barile. C'è qualcuno lì fuori a cui venga il dubbio che forse è il caso di cominciare a preoccuparsi, e magari di smettere di sacrificare terra fertile per costruire capannoni e centri commerciali?
Etichette: agricoltura
Pubblicato da Deserteur alle 12:02 0 commenti
13 aprile 2006
Qualcuno ci prova
A salvarci dalla catastrofe, intendo. Non che ci siano molte speranze, comunque vi segnalo la Marcia virtuale per fermare il riscaldamento globale, e in particolare il divertentissimo video del Blue Man Group (importante il sonoro). Ma cosa sono i 300.000 che hanno aderito fino ad oggi, contro i milioni che ogni fine settimana affollano i centri commerciali di ogni angolo del mondo "avanzato"?
Etichette: clima
Pubblicato da Deserteur alle 12:33 0 commenti
11 aprile 2006
L'ineducazione al potere
La inseriamo qui, a futura memoria, nella speranza che non ci tocchi mai più un presidente del consiglio che ci faccia vergognare così (a parte tutto il resto). Diciamo comunque che il voto degli italiani all'estero, dove lo squallore raggiunto dall'Italia è risultato più evidente, lo ha punito, e di questo ringraziamo anche il compagno Mirko.
Etichette: politica italiana
Pubblicato da Deserteur alle 13:50 1 commenti
Spese militari a gogò
Molto interessante il sito intitolato "Dove vanno veramente le tue tasse" (Where your income tax money really goes), creato dalla "Lega dei resistenti contro la guerra" (War resisters league), che illustra quanta parte del bilancio USA vada in spese militari, tenendo conto sia delle spese presenti che di quelle "passate", come le pensioni ai veterani delle guerre precedenti. Viene fuori che metà dell'intero bilancio è dedicato a sostenere lo sforzo militare USA. Credo che sia superfluo precisare che ben poche sono le speranze di pace in un mondo in cui la principale potenza spende metà delle sue risorse per la guerra.
Etichette: guerra
Pubblicato da Deserteur alle 13:38 0 commenti
05 aprile 2006
Il libretto rosso del galateo
Dopo l'uscita di Berlusconi, secondo cui chi vota il centrosinistra sarebbe "un coglione", e le proteste che sono seguite, il Giornale di oggi titola: "Contro Berlusconi il libretto rosso del galateo".
Onore a chi si cimenta nella missione impossibile di difendere l'indifendibile. Per quanto mi riguarda, il libretto rosso del galateo resta un riferimento culturale irrinunciabile, e penso che il titolo di cui sopra qualifichi perfettamente i barbari che ci governano e l'incultura di cui sono portatori. Anche il diffondersi di cotanta inciviltà è un segnale del baratro in cui stiamo precipitando.
Sono lieto di essere considerato un coglione da Berlusconi perché i suoi valori sono antitetici ai miei, e colgo l'occasione per segnalarvi il blog sonouncoglione.
Etichette: politica italiana
Pubblicato da Deserteur alle 10:46 0 commenti