Il mensile di Legambiente, La Nuova Ecologia, ci informa che la superficie agricola utilizzabile italiana è calata in soli 10 anni da 15 milioni di ettari a 13,2 milioni di ettari. Un calo del 12% in soli 10 anni è qualcosa da far tremare le vene dei polsi. Certo, per ora c'è cibo in abbondanza, ma questo avviene grazie agli input energetici ai processi agricoli forniti dai combustibili fossili, in primis il petrolio. Input energetici che si manifestano sotto forma di lavoro svolto da macchine agricole, di fertilizzanti, di pesticidi, di trasporto delle derrate alimentari... Nel frattempo, il petrolio ha raggiunto i 74 $ al barile. C'è qualcuno lì fuori a cui venga il dubbio che forse è il caso di cominciare a preoccuparsi, e magari di smettere di sacrificare terra fertile per costruire capannoni e centri commerciali?
20 aprile 2006
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