28 agosto 2008

Guerra chimica all'ailanto

Qui siamo ovviamente per l'agricoltura biologica e, per quanto possibile, contro l'uso dei pesticidi. Combattere l'ailanto, però, è cosa davvero dura, come ben sanno gli amici che condividono la mia ossessione contro questo tremendo infestante (il contadino, Debora, Weissbach, nonché il nuovo blog dedicato, Ailanthus Extermination).

E allora, contravvenendo ai miei principi (e certo attirandomi la riprovazione del contadino), vi elargisco la ricetta di mio papà, che gli ailanti li combatte ormai da trent'anni, ossia da quando, mal consigliato, ne piantò uno per avere rapidamente un po' d'ombra. Ve la fornisco così come mi è stata data, senza averla provata di persona, e senza assumermi alcuna responsabilità sulle eventuali conseguenze che ne potranno derivare. La ricetta è Solado diluito al 2%, spruzzato sulle foglie. Li fa seccare immancabilmente.

Oltre che scontentare i nemici dei pesticidi, ora avrò scontentato anche i nemici delle multinazionali, visto che il Solado è un erbicida a base di glifosato prodotto dai "cattivi" per eccellenza, ossia dalla Monsanto. Ma, lo ripeto ancora una volta, relata refero.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna prendere atto che la guerra è persa. Arriva per forza, basta vedere le terre di nessuno, lungo le strade e ferrovie. Quindi inutile, bastano pennato e motosegha per tenerlo a bada dove non lo vuoi, come con rovi, canne e altre cose.

Se accetti l'accetta chimica per l'ailanto devi anche accettarla per i rovi, per le canne, per le acacie (che sono arrivato nello stesso modo). E l'apicoltore dice che garba il fiore tardivo alle api, almeno una cosa positiva c'è.

Anonimo ha detto...

Nell'eradicazione manuale, però, c'è un sadismo à la Torquemada che non guasta. Almeno ripaga in parte della fatica, del sudore e delle bestemmie.

Deserteur ha detto...

Sì, hai ragione Ste, bisogna essere pragmatici e accettare le sconfitte. Comunque, hai ragione che le acacie sono arrivate allo stesso modo, ma pur essendo infestanti non sono così invasive, si tengono a bada più facilmente. Le canne, poi, sono anche utili. O forse sono io ad essere prevenuto. Meno male questa cosa dei fiori, è una piccola consolazione a cui aggrapparsi.

Meristemi, è vero che l'eradicazione manuale dà soddisfazione, ma il fatto che anche nelle piantine molto piccole, se provi a tirarle via con le mani, la radice si spezza e resta nel terreno, pronta a ributtare, è una cosa veramente irritante. E la puzza che fanno, poi, che ti resta nelle mani. Si dice che neanche le capre vogliano mangiarli, anche se non ho mai potuto verificare se è vero.

Alessandro ha detto...

esatto, l'odore è dannatamente fastidioso, quando poi ne tiri via una carrettata alla volta è nauseante... finora ho usato guanti da giardiniere, ma passerò presto a quelli da piatti ricoperti da un paio da cantiere...
grazie mille per la ricetta ed il link....

Alessandro ha detto...

Ieri sera c'era un servizio a Quark che cercava di presentare i lati positivi della chimica... non me la sono sentita di vederlo.
Sarà perché avevo 3 alle superiori e si ha sempre paura di quello che non si conosce bene? :)

Riccardo ha detto...

ma invece di combattterlo, non lo si puo' sfruttare per qualche cosa di ancora non conosciuto?
Es: le altre piante a causa delle sostanze emanate dall'ailanto "stanno
lontane", non si puo' sfruttare questa caratteristica per farne un diserbante naturale?!

saluti

Anonimo ha detto...

Condivido nel modo piu' assoluto l'ossessione. Chiunque ancora pensi di coltivare o "sfruttare" questa maledizione divina chiamata ailanto andrebbe internato in un manicomio criminale. Alcune caratteristiche di questo mostro rendono chiaro il problema: soppianta la flora preesistente, si diffonde rapidissimamente e... guai a toccarlo, nel senso che ogni lesione inflitta all'ailanto scatena una reazione vegetativa abnorme. Inoltre sono sufficienti minime porzioni di tessuto di questo schifo per ricreare una plantula. Quindi l'idea di usare il pennato o la motosega per "tenerla a bada" e come l'idea di fare a pezzi la scopa dell'apprendista stregone: il modo piu' sicuro per scatenare la diffusione incontrollata. Ne sanno qualcosa i forestali che pensarono di tagliare i pochi ailanti che stavano infestando l'isola di Montecristo. Adesso credo che su Montecristo crescano soltanto ailanti. Lo slogan deve essere: nuke it or leave it. Se non si e' sicuri dell'assoluto sterminio di qualunque forma di vita in un raggio ampio (quanto?) attorno a dove cresce il mostro, e' bene non toccarlo neppure. Se pensiamo agli interventi di decespugliatura lungo le strade che tagliano indiscriminatamente tutto, abbiamo il perche' della diffusione preferenziale di questa mostruosita' proprio lungo le strade.

Odio in generale il geneticamente modificato, ma in questo caso se c'e' una speranza e' dall'ingegneria genetica.
Filippo Cintolesi

Anonimo ha detto...

Sto in piena guerra all'ailanto, che inizialmente abbiamo cercato di sradicare... errore! Ora ne abbiamo foreste. Sto provando con il glifosate ma vorrei sapere: va bene se lo uso puro? E' piu' potente cosi o mischiato con l'acqua? Grazie a chi sa rispondermi

Marco Pianelli Ochner ha detto...

Allora, io ne ho a carrettate, ma il lato positivo l'ho trovato: tiene su le rive frananti come il cemento armato!
Per cui, vivendo in collina mi è utile e lo tengo a bada: ogni tanto lo taglio a raso terra (in qualunque stagione, mica lo ammazzi!) e quando butta un po alto 1,5 m lo taglio di nuovo...

Anonimo ha detto...

sto combattendolo anch'io con poca fortuna, ho ancora il mal di schiena per averlo preso a picconate senza riuscire a sradicarlo.............

Anonimo ha detto...

Glifosate va benissimo, diluito con acqua e asperso sulle foglie in piena fase vegetativa. Non bagnare con acqua le foglie prima di 6 ore. Se piove prima ripetere l'operazione.
Ci vogliono 5 o 6 giorni prima che si secchi. Attenzione alle ricrescite. In tal caso trattare subito.
Se si tratta di alberi già grandi bisogna tagliarli e aspettare la ricrescita per trattare i germogli giovani.
Quanto alle canne e i rovi sono piante endemiche e non sono per nulla dannose, mentre l'ailanto elimina qualsiasi forma di vegetazione locale.
Roberto

tosaldo ha detto...

dopo una settimana lottandoci contro ormai mi sono fatto una cultura su questa pianta maledetta. Io avendoci a che fare credo di avere tirato giù tutti i santi del calendario cristiano, e mi sono definitivamente giocato il posto in Paradiso, ma attenzione perchè questo schifo emana sostanze allelopatiche contro i competitori...ergo, sempre che non si usi solo per rinforzare i dislivelli nelle parti terrazzate, laddove cresce e prospera difficilmente si potrà tornare a coltivare bene (a noi ora ci cresce in mezzo alle vigne!!), perciò io voto per la soluzione chimica. E lo dico con la morte nel cuore perchè mi coltivo ortaggi senza praticamente niente e quello che posso lo compro bio, ma mi dispiace, questa è una piaga biblica. Sono ambientalista fino al midollo, ma così come odio zanzare, mosche e scarafaggi (e per questo non mi sento meno ambientalista), così odio questo maleodorante flagello. Io dico "fight fire with fire".