Un articolo del Guardian del 20 agosto racconta di un incidente nucleare potenzialmente grave avvenuto negli USA nel 2005, in un sito gestito da una ditta privata, la Nuclear Fuel Services Inc., che produce combustibile nucleare per la marina USA. L'incidente ha a che fare con la riconversione di armi nucleari in combustibile per reattori nucleari per la produzione di energia (attualmente metà del combustibile utilizzato dalle centrali nucleari nel mondo ha questa origine).
Nell'evento, 35 litri di una soluzione contenente uranio altamente arricchito (cioè quello usato per gli ordigni nucleari) si sono versati sul pavimento. Un supervisore se ne è accorto perché ha visto un "liquido giallo" che veniva fuori da sotto una porta (che controlli efficaci...). Se questo liquido si fosse raccolto in qualche luogo (e c'erano due possibilità, la tromba di un ascensore e il contenitore a guanti per la manipolazione verso cui la soluzione veniva trasportata al momento dell'incidente), avrebbe potuto avvenire una reazione nucleare incontrollata, e con tutta probabilità una o più persone avrebbero ricevuto dosi letali di radiazioni.
L'evento è stato all'epoca secretato per timore di rivelare segreti militari, anche se il processo in questione riguarda la produzione di combustibile per i reattori ad uso civile. All'azienda non è stata nemmeno comminata una multa, solo una richiesta di migliorare le proprie politiche relative alla sicurezza.
Il commento che mi viene in mente è che, a prescindere da tutte le considerazioni di natura ambientale ed energetica, non si potrà mai avere fiducia nel nucleare, se questo non verrà gestito in piena trasparenza. Cosa che, finora, chiaramente non avviene.
29 agosto 2007
Incidente nucleare segreto
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