Un bell'articolo di Repubblica, in cui si segnala come sulla questione biocarburanti, la nuova falsa rivoluzione per il mantenimento di uno status quo in termini di trasporti impossibile da mantenere) i nodi stiano rapidamente venendo al pettine. Anche in Italia, dove il prezzo della pasta salira' del 20% in qualche meno a causa della minore disponibilita' di semola di grando duro dovuta al fatto che la gente riconverte alla produzione di granturco per fare etanolo o girasole per fare biodiesel.
Se continuera' cosi', arriveremo molto presto al dilemma se nutrire le auto o le persone, visti gli ambiziosi obiettivi di crescita di consumo di biocarburanti fissati da UE e Stati Uniti.
20 luglio 2007
Meno pasta, piu' carburante
Etichette: agricoltura, energia
Pubblicato da Deserteur alle 12:16
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