L'ANSA ci informa su uno studio pubblicato su una rivista scientifica americana, che dice che negli ultimi vent'anni si è avuto un effetto negativo del riscaldamento globale sulla produzione di cereali.
Clima: cala produzione cerealiL'articolo scientifico originale è leggibile qui.
Secondo studio americano, la causa e' il riscaldamento
(ANSA)-ROMA,16 MAR- Il riscaldamento globale ha già intaccato la produzione mondiale di cereali, principale componente della dieta della popolazione del pianeta. Negli ultimi 20 anni, la produzione di cereali si e' ridotta di 40 milioni di tonnellate l'anno. Lo afferma uno studio del Carnegie's Department of Global Ecology di Stanford, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters. I ricercatori hanno confrontato la produzione 1981-2002 di grano, riso, mais, soia, orzo e sorgo, con le temperature.
Questa notizia è in accordo con gli allarmi lanciati periodicamente dall'Earth Policy Institute sul fatto che le riserve mondiali di cereali sono in calo, e si profila all'orizzonte lo spettro della carestia, di cui anche noi abbiamo parlato.
L'idea che possa mancare il cibo è del tutto aliena alla nostra civiltà, che dà per scontata l'abbondanza. E, in effetti, saranno i paesi poveri a soffrire per primi della crisi alimentare. Ma non è detto che le conseguenze non si sentano anche da noi, se non altro in termini di prezzo. E allora forse cominceremo a rimettere le cose nella giusta prospettiva, e a capire che il problema del riscaldamento globale non riguarda solo ambientalisti fissati e operatori turistici di alta montagna, ma incide sulla vita di ognuno di noi e sempre più lo farà in futuro.
Intanto però ci giungono dalla televisione (visto ieri un servizio al telegiornale) e dai mezzi di informazione messaggi rassicuranti, che ci dicono che con il caldo record le verdure costano di meno.
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