11 giugno 2006

Ailanti

Qui, nel mio piccolo angolo di paradiso campestre in cui vengo troppo di rado, il baratro sembra più distante. Anche se, a ricordarmelo, c'è la lingua di villette che ha invaso un panorama in precedenza perfetto, e l'orrido edificio scolastico in costruzione, di cubatura spropositata e di aspetto tale che l'architetto meriterebbe di essere mandato seduta stante a lavorare nelle miniere di sale.

Ma anche osservando la natura, è possibile vedere gli squilibri introdotti dall'intervento poco oculato dell'uomo. Un esempio è quello degli ailanti (ailanthus altissima). Si tratta di un albero originario dell'Asia, che una volta introdotto in Italia si è rivelato un infestante micidiale. Resistentissimo, non ha parassiti né soffre di malattie, cresce e si riproduce molto rapidamente. I piccoli alberi hanno una radice fatta in maniera tale che, se tentate di sradicarli, si stacca e rimane nel terreno, pronta a ributtare. Per di più, puzzano, tanto che la leggenda vuole che neanche le capre li mangino. Se avete degli ailanti, vi consiglio vivamente di eliminarli, sostituendoli con essenze nostrane. Farete del bene ai nostri boschi, perché questi alberi invadenti tendono a soppiantare le specie autoctone. Ad esempio, colonie di ailanti si stanno diffondendo nella pineta di San Rossore, vicino Pisa. Grandi amici degli ailanti sono le Ferrovie dello Stato (pardon, Rete Ferroviaria Italiana), che li lascia proliferare indisturbati lungo le linee ferroviarie, in particolare in prossimità delle stazioni.

Il nostro vicino lascia crescere vari ailanti in una zona poco accessibile in prossimità del confine, insieme a rovi e altre piante spontanee. Così, stamattina, sporgendomi oltre la recinzione, ho fatto fuori tutti quelli che riuscivo a raggiungere. Certo, ributteranno, ma intanto ho inferto loro un bel colpo. E' stata una grande soddisfazione, spero solo che non sia causa di un incidente diplomatico con i vicini. Ma la lotta contro gli ailanti non ammette debolezze.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Per il momento niente Ailanti. Dopo essermi spaccato la schiena con l'Edera, ora è la volta della Bignonia (bignonia campsis: che dicono essere una pianta vigorosa ma a me pare infestante da quanto è dura a morire).

Anonimo ha detto...

Sull'ailanto ho visto il tuo commento sul blog del Contadino (Ste). Attento perche' cosi' facendo provochi l'ailanto a riprodursi sempre piu'. In realta' e' proprio strappandoli (hai notato il dettaglio della radice che non e' possibile estirpare..) che li si diffonde sempre piu'. Contro l'ailanto quando si colpisce dev'essere per sempre. Si deve essere certi. En passant, quello che hai fatto con l'ailanto del vicino...non e' permesso, lo sai?

Deserteur ha detto...

E' vero che ributtano, però è sempre meglio che farli crescere fino a quando iniziano a fare i semi, perché questi ultimi poi vengono portati dal vento e spargono l'infestazione. In quel caso non avevo altro modo, quelli che spuntano da me li elimino in modo permanente.

Si, lo so che non è permesso, ma non dovrebbe essere permesso neanche far prosperare gli infestanti senza controllo. E comunque, lui ha costruito degli annessi a meno di tre metri dal confine, per cui chi è senza peccato scagli la prima pietra.

dada ha detto...

Ciao, vorrei sapere qual'è il modo permanente di cui parlate x eliminare gli ailanti , qualcuno sa dirmi come devo fare? su internet non ho trovato grandi informazioni. Grazie!

LunaCalante ha detto...

Per quel che vedo, esistono due modi permanenti di eliminazione: lo scavo e l'esportazione totale dell'apparato radicale, e il diserbo chimico.
Quest'anno, passeggiando sulla Maiella, ragionavo: tra vent'anni i miei figli verranno qui per vedere le famose foreste di ailanto ed acacia...

Andrea scripsit.

Anonimo ha detto...

ma per piaciere... piantatela con questo accanimento contro i poveri ailanti che tra l'altro sono pure belli ed il fatto che siano un po acri non vuol dire che puzzino, anzi io li trovo splendidi come ornamento.

Anonimo ha detto...

L'Alianto è un vero e proprio Alieno per l'Italia e quindi come alieno va trattato con la guerra chimica:


Prodotti chimici: L’utilizzo di diserbanti chimici è
ammesso solo per prodotti registrati per tale
scopo: il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE (Glifosate). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la
pianta è in attività vegetativa quindi
NON IN INVERNO!
Il prodotto entrato nel sistema linfatico raggiunge
tutti gli organi della pianta portando alla morte di
tutte sue parti, chioma, foglie e radici.
Per trattamenti di spennellatura o spugnatura su
superfici di taglio fresche si consiglia l’utilizzo di
prodotto puro (non diluito).
Se distribuito su giovani piante in chioma a
spruzzo le dosi consigliate sono di 1 litro di
prodotto su 10 litri d’acqua per formulati al 30% di
Glyphosate.

Carlo Spatola Mayo ha detto...

Anch'io sono pervenuto all'utilizzo del glifosate in quanto è l'unico sistema che, intevenendo dall'esterno, dà la ragionevole certezza di avere disattivato anche il micidiale apparato radicale. Per la distruzione delle piante di ailanto consiglio il seguente metodo: si taglia l'albero in estate (maggio - agosto). Se ci sono semi li raccolgo in un sacco della spazzatura e poi li brucio. Sul tronco tagliato pratico una corona di fori con il trapano immediatamente sotto la corteccia (circa 1 foro ogni 2-3 cm di circonferenza, diametro 8- 10 mm) profondi circa 5 cm e riempio i fori con una soluzione acquosa al 10-15% di glifosate (ho la sensazione che concentrazioni maggiori non siano proporzionalmente efficaci). Si può anche chiudere il tronco in un sacchetto da congelatore fissato con un elastico o un giro di nastro adesivo per evitare l'evaporazione del prodotto, ma non è indispensabile. La stagione successiva dovreste trovare i ceppi secchi e coperti di piccoli funghi bianchi (almeno da me in Abruzzo avviene questo) e l'anno successivo il tronco risulta talmente compromesso che si rompe con un calcio. Cacciate nuove, nei dintorni, nessuna. Per quanto mi consta, se ben applicato il metodo ha una riuscita del 95%. Eventualmente, se non funzionasse, si può praticare un secondo taglio più in basso, rifare i buchi e ripetere l'operazione. Lo stesso metodo si può applicare anche per l'eliminazione di canneti, con il vantaggio che si utilizza il foro della canna.

Carlo Spatola Mayo ha detto...

Devo dire che invece non mi trovo d'accordo con i metodi proposti da Anonimo il 20/1/12: spennellature su superfici di taglio fresche o distribuzione a spruzzo su giovani pante... Per distruggere gli ailanti ci vuole molto di più...! IL sistema che propongo io ha il vantaggio di creare un serbatoio di diserbante che la pianta può assorbire in grandi quantità per un lungo periodo, consentendo al glifosate di penetrare in tutto l'apparato radicale.

il castaldo ha detto...

Il metodo migliore e fare una corona di fori, inclinati di 45°-60° verso il basso, alla base della pianta, senza tagliarla, con una mecchia da 2,5-3,5 cm, e riempierli con glyphosate puro (soluzione 36%. la pianta perde le foglie e si secca in 10-15 gg.

il castaldo

Mauro ha detto...

Vedo che la fissazione di distruggere l'ailanto non è solo mia, mi stavo preoccupando :)

Sono 3 anni che ho comprato un terreno e sto sotto attacco, ogni anno avanzano i polloni sulla meta ancora intatta e io li sterminio.

Saluti a tutti

Anonimo ha detto...

Salve ho avuto un'intestazione persistente di ailanto nel mio giardino, all'inizio non conoscendo la pianta mi sono limitato ai mezzi meccanici tuttavia peggiorando di molto l'infestazione poiché appena viene attaccata la pianta inizia a mandare radici dappertutto e ci si ritrova con una foresta. L'unica soluzione è stata parlarne con un agronomo con cui abbiamo deciso di utilizzare il diserbante Evade della Dow (seguendo alla lettera la tecnica di diserbo) che in massimo un mese ha ucciso completamente l'alianto facendo tornare a vivere le altre piante circostanti che ormai risultavano bloccate. Ricordate comunque di rimuovere meccanicamente le grandi radici nascoste nel terreno anche dopo il diserbo poiché non è garantita la morte totale in radici di volume così elevato.