06 ottobre 2007

Er compagno scompagno

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!

Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!

- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!

Trilussa

Avevo anche pensato di intitolare questo post "partito democratico"...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma in quel caso il gatto socialista avrebbe anche dovuto chiedere un euro al gatto proletario per averlo consultato...

Deserteur ha detto...

:-)

Martina Orsini ha detto...

Complimenti a deserteur per trovato quest'affascinante seppur triste poesia così perfetta metafora della sinistra di oggi... e complimenti anche ad alessandro per la perspicace aggiunta. Peccato però che sia tutto vero...