03 maggio 2007

Dio, Natura e Chiesa

Ecco il tipo di pensiero che ci porterà alla rovina. Aggiungerei che c'è ben poca spiritualità in chi non riesce a vedere la presenza di Dio in ogni dettaglio della Natura, e a dedurne che il rispetto di Dio e il rispetto per la Natura non possono che andare di pari passo, ma di questi tempi si rischia il linciaggio, o meglio l'accusa di terrorismo, che è buona per tutte le occasioni, quindi preferisco astenermi. Al Cardinale consiglio la lettura di "Collasso", di Jared Diamond, per comprendere come non sempre le capacità dell'uomo consentono di evitare la catastrofe.

ECOLOGISMO: CARD. MARTINO, RISCHIO DI IDOLATRIA DELLA NATURA
(AGI) - CdV, 28 apr. - "L'uomo ha una indiscussa superiorità sul creato e, in virtù del suo essere persona dotata di un'anima, non può essere equiparato agli altri esseri viventi, né tanto meno considerato elemento di disturbo dell'equilibrio ecologico naturalistico". A conclusione del seminario sui cambiamenti climatici, il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, card. Renato Raffaele Martino, ha criticato con queste parole quelle che ha definito esplicitamente "forme di idolatria della natura che perdono di vista l'uomo". "La natura è per l'uomo e l'uomo è per Dio", ha ricordato il porporato tirando le fila del dibattito che ha visto confrontarsi rappresentanti di numerosi governi. Secondo Martino, "anche nella considerazione delle problematiche connesse ai cambiamenti climatici si dovrà far tesoro della Dottrina sociale della Chiesa che non avalla né l'assolutizzazione della natura, né la sua riduzione a mero strumento".
"La Chiesa propone una visione realistica delle cose - ha precisato inoltre il cardinale Martino - essa ha fiducia nell'uomo e nella sua capacità sempre nuova di cercare soluzioni ai problemi che la storia gli pone. Capacità che gli permettono di confutare spesso le ricorrenti, infauste e improbabili previsioni catastrofiche". Il porporato ha concluso il suo intervento ricordando quanto importante sia per l'uomo rapportarsi continuamente al suo Creatore: "quando l'uomo vuole porsi al posto di Dio - ha detto - perde di vista anche se stesso e la sua responsabilità di governo della natura". (AGI)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Di fronte alle affermazioni di Martini la reazione è il vomito. Gente come lui merita di raggiungere il proprio dio il prima possibile, dato che non è degna di essere considerata Uomo.

Deserteur ha detto...

Martino, non Martini. Sono due persone diverse. Poi, ti consiglierei di essere più cauto, le parole in libertà non portano molto lontano. Però non c'è dubbio che è necessaria una forte opera di convincimento per far capire al mondo cattolico che certe posizioni sono inaccettabili, alla luce di ciò che sappiamo sul nostro impatto sul pianeta.

Deserteur ha detto...

Ah, e ovviamente che l'uomo non è nulla senza il suo ambiente.

Anonimo ha detto...

E' il nostro rispetto per le idee dei cattolici che non ci ha portato lontano. Anzi ci ci ha portato, appunto, vicino al baratro. Io sono stufo da tempo di rispettare chi invece mostra disprezzo verso la Natura e quindi verso l'Uomo in virtù di un ottuso (o furbo ..) ideale ascetico. Il mondo cattolico non cambierà mai: chi non vi appartiene deve invece rendersi ben riconoscibile, fare gruppo, e convincere ogni singolo individuo intelligente ad abbandonare il mondo falso della Chiesa.