E' già da vari anni che c'è allarme per l'insorgenza di nuove e aggressive forme di tubercolosi (TBC), che risultano resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti. Ora Repubblica ci informa che anche in Italia ci sono stati, tra il 2003 e il 2006, otto casi di questa nuova TBC, come del resto se ne sono avuti in tutti i paesi industrializzati. Di questi otto casi, metà sono risultati mortali.
Non c'è da stupirsi di questo risollevare la testa di una malattia che evoca nell'immaginario sputi sanguinlenti e vite traviate (da Violetta a Mimì). Il continuo abuso degli antibiotici, dal loro incauto uso per curare l'influenza (inutile, perché l'influenza è virale) all'ampio utilizzo negli allevamenti intensivi, lager dove le infezioni hanno vita facile, alla stupidità di tanti pazienti che non concludono il ciclo di terapia come prescritto, ha alla fine l'effetto di selezionare ceppi batterici resistenti. E poiché non è così semplice scoprire nuovi antibiotici, questi ceppi costituiscono potenzialmente un grave problema sanitario.
14 marzo 2007
Il ritorno della tubercolosi
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