09 gennaio 2007

Quando il mutuo ti costa un occhio

Il collasso dell'impero globale si fa sempre più prossimo, così come gli scenari di tecnologia e miseria così ben descritti dagli scrittori di fantascienza del filone cyberpunk. L'ultima novità, che apprendiamo dall'ANSA, è che sempre più persone sono costrette a vendere via internet organi o parti di essi per ripagare carte di credito, mutui e rate, oppure per finanziare un qualche affare. La fonte originale, il noto The Sun, potrebbe sembrare poco affidabile, tuttavia pare che si tratti di una serissima inchiesta giornalistica, e una ricerca mostra che molti altri giornali britannici hanno ripreso la notizia. Il giornale ha contattato un uomo che ha pubblicizzato su internet la sua disponibilità a vendere "un rene, una parte del fegato, e dopo tre mesi una cornea" per 100.000 dollari. Molti venditori di organi presenti sul sito su cui The Sun ha trovato l'annuncio vengono dai paesi poveri, come Filippine, Togo o Bangladesh. Ma un crescente numero si fa avanti da nazioni come Gran Bretagna, Usa, Australia e Francia. Si va da persone pesantemente indebitate, a gente che vuole pagare gli studi universitari al figlio. Lo stesso The Sun ha pubblicato un seguito dell'inchiesta, con tanto di foto delle cicatrici di persone, in questo caso bulgari, che hanno venduto un rene.

Vengono subito in mente le pubblicità televisive delle varie agenzie di prestiti, dove allegre famigliole o arzilli pensionati si indebitano per finanziare spese voluttuarie quali le vacanze, sotto il benedicente sguardo di noti personaggi televisivi. E vengono in mente i continui tagli ai servizi pubblici fondamentali e alle pensioni, per non parlare del colossale furto che si sta consumando in questo periodo nella rassegnazione generale, lo scippo del Trattamento di Fine Rapporto, che verrà trasferito d'ufficio a fondi pensione destinati a collassare alla prima crisi di borsa. Nell'articolo non si fa menzione di italiani, ma ci arriveremo anche noi, prima o poi. Un po' dopo il mondo anglosassone, come sempre, ma ci arriveremo.

Aggiornamento: ci stiamo già arrivando. Leggete bene tutti gli annunci pubblicati qui.

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