10 novembre 2006

Meglio la guerra della cultura?

Da La Repubblica apprendiamo della stupefacente dichiarazione di Giulia Maria Crespi, presidentessa del Fondo per l'ambiente in Italia (FAI), noto in particolare per le sue iniziative dedicate alla riscoperta dei monumenti italiani "dimenticati". La Crespi ha dichiarato di aver saputo da Enrico Letta che la quota di 8 per mille dell'Irpef destinata dai cittadini italiani allo Stato, con l'obiettivo di impiegarla per l'arte, la cultura e il sociale, sia andata in gran parte a finanziare la guerra in Iraq e solo una minima parte per la fame nel mondo.

Ben conoscendo quanto siano biforcuti i nostri governanti, il sottoscritto, pur non essendo credente (se non nel Dio che permea tutte le meraviglie della natura, e che noi uccidiamo giorno dopo giorno), già da un paio d'anni destina il proprio 8 per mille alla Chiesa Evangelica Valdese, che è ben nota per la sua apertura mentale e la sua trasparenza. Per la cronaca, la Chiesa Valdese non utilizza l'8 per mille a fini di culto, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale, con una quota del 30% destinata a progetti in paesi in via di sviluppo.

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