13 novembre 2006

Il papa, la fame e le risorse globali

Domenica all'Angelus papa Benedetto XVI ha detto delle cose che ci sono piaciute. Ha parlato della fame nel mondo, ricordando come 800 milioni di persone siano sottoalimentate. E ha detto che "per incidere su larga scala è necessario convertire il modello di sviluppo globale; lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche". Ancora, "Certamente occorre eliminare le cause strutturali legate al sistema di governo dell’economia mondiale, che destina la maggior parte delle risorse del pianeta a una minoranza della popolazione. "

Questo è un blog laico, ma ci piace riportare anche parole di fonte religiosa, quanco ci sembra che vadano al cuore dei problemi. E ringraziamo il papa per aver ricordato che fame, problemi ambientali ed energetici sono riconducibili alla medesima radice, e per aver parlato contro le disuguaglianze. Per completezza, vogliamo anche obiettare che alla necessità di modificare il modello di sviluppo globale andrebbe affiancata quella di limitare la crescita della popolazione, non certo in modo coercitivo, ma rendendo disponibili a tutti gli uomini e soprattutto a tutte le donne le tecniche anticoncezionali. Questo perché in un pianeta di dimensioni finite le risorse pro capite saranno sempre meno quanto più grande sarà la popolazione umana. E perché molti ecosistemi sono al collasso proprio a causa della pressione antropica. Su questo, la Chiesa è purtroppo ancora molto indietro, e sta dalla stessa parte di quegli sviluppisti che si ostinano ad ignorare il fatto che viviamo in un pianeta di dimensioni e risorse finite.

Comunque sia, speriamo che questo discorso di Benedetto XVI sia preludio ad una sempre maggiore coscienza anche da parte cattolica dello stato di crisi che affligge il nostro amato pianeta, e che questo porti a stemperare l'ostinato antropocentrismo in una visione globale che veda l'uomo e l'ambiente come un insieme inscindibile, in cui la salvaguardia del secondo è necessaria per la vita del primo. Insomma, una "difesa della vita" che consideri tutte le molteplici forme che la vita assume, e soprattutto la ragnatela di connessioni che le lega le une alle altre.

San Francesco scrisse, quasi otto secoli fa:

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Ma quanti intendono veramente il senso di queste parole, oggi che sembra che il cibo nasca negli scaffali del supermercato? Bene ha fatto quindi il papa a dire che gli uomini dovrebbero "benedire il Creatore per ogni cosa: per l’aria e per l’acqua, preziosi elementi che sono a fondamento della vita sul nostro pianeta; come pure per gli alimenti".

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