Non è così inusuale leggere notizie come questa, che riportiamo dal sito di Repubblica:
CAGLIARI - L'inchiesta su un traffico di rifiuti molto pericolosi per la salute pubblica ha portato in Sardegna a numerosi arresti. E tra questi potrebbe esserci qualche nome eccellente. Questa mattina i militari del Comando tutela ambientale hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare, perquisizioni e sequestri in diverse località della regione. In tutto le persone coinvolte nel traffico di rifiuti sono 117 e tra di loro ci sarebbero imprenditori, professionisti e un funzionario pubblico. Il gip del Tribunale di Sassari, Salvatore Marinaro, su richiesta del pm Paolo Piras, ha emesso provvedimenti con l'accusa di corruzione di falso ideologico, disastro ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata. Il Nucleo operativo ecologico di Sassari ha scoperto una struttura ben organizzata per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi, particolarmente tossici per l'ambiente e la salute dell'uomo.
A prima vista, ci sarebbe da gioire per l'ottimo lavoro delle forze del'ordine e della magistratura. Se ci soffermiamo però a riflettere, c'è da rabbrividire. Questa organizzazione smaltiva rifiuti pericolosi "in modo illecito", il che vuol dire che saranno molto probabilmente finiti nel nostro cibo, nella nostra acqua o nell'aria che respiriamo. E chissà per quanto tempo l'ha fatto. E poiché si sussuegono le notizie dello smantellamento di simili strutture, se ne può dedurre che esiste un continuo flusso di rifiuti di pericolosi che vengono dispersi nell'ambiente. Che i casi di cancro siano in continuo aumento non può certo stupire.
Da notare anche che spesso questi rifiuti contengono sostanze che si accumulano nell'ambiente. Ovvero, con il passare del tempo questi smaltimenti illegali causano un effetto cumulativo che finirà per rendere il nostro paese (e non solo) una landa deserta e velenosa. Forse non subito, non fra pochi anni, ma è comunque un altro regalo che lasciamo ai nostri discendenti, insieme al consumo scriteriato di quella risorsa unica e insostituibile che sono le riserve di petrolio e gas del pianeta.
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