30 settembre 2008

Un'arida stagione bianca

L'avete mai visto questo film, "Un'arida stagione bianca"? E' un film sull'apartheid in Sudafrica, ricordo di averlo visto quando è uscito, c'era ancora l'apartheid allora. E' un film che ti colpisce come un pugno nello stomaco. Che mostra un sistema violento di oppressione, con la macchina della giustizia, polizia e giudici, complici di questo sistema. E mostra come i bianchi chiudano gli occhi di fronte ai soprusi cui i neri devono sottostare.

Noi non siamo come il Sudafrica dell'apartheid, no. Eppure, ci stiamo avviando rapidamente a diventarlo. Ammazziamo i ragazzi neri a bastonate. Quando va bene, li pestiamo a sangue. Ma la cosa più preoccupante è che anche la polizia, le istituzioni, sono intrise di razzismo fino al midollo, come dimostra questo caso vergognoso, con un ragazzo di colore colpevole di nulla (ma anche se fosse stato colpevole di qualcosa, la questione non cambia) che viene pestato dalla polizia municipale di Parma, rinchiuso, denudato, privato dei diritti fondamentali come quello di avvertire la propria famiglia, e a cui alla fine vengono restituiti i documenti in una busta con la scritta "negro".

Purtroppo, il declino economico, unito a quello socioculturale in atto ormai da tempo, non potrà che acutizzare questi fenomeni. Sempre più, chi si troverà a vivere in condizioni sempre più difficili, cercherà un capro espiatorio nei neri, negli zingari, magari nuovamente anche negli ebrei, in categorie che possano essere riconosciute come "diverse". E' il mio timore che anche per l'Italia stia iniziando un'arida stagione bianca, in cui sempre più ci sarà una distinzione fra noi e loro. E la cosa mi fa molta paura.

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