23 luglio 2008

I veri costi del nucleare

E' un argomento complesso, e non posso scendere nel dettaglio. Ma vale la pena di ricordare che tra essi va inclusa la realizzazione di un deposito geologicamente stabile per i rifiuti nucleari, che rimarranno radioattivi per decine di migliaia di anni. Gli americani ci stanno provando, con il sito nazionale di Yucca Mountain. E la stima attuale del costo di questo deposito è di 90 miliardi di dollari (miliardi, non milioni, badate bene). Nel 2001 la stima era di 53 miliardi, ma da allora ci si è resi conto che la cosa costa più del previsto. Per correttezza va detto che questi sono i costi previsti per l'intera vita dell'impianto, stimata in 100 anni, dopo i quali verrà sigillato per sempre (e speriamo che fra qualche migliaio di anni, dopo la catastrofe climatica e da crisi delle risorse, un'altra civiltà non vada a scavare proprio lì). Tutto questo è raccontato in un articolo su msnbc.

Poi ci sarebbero i costi del decomissioning, ossia dello smantellamento degli impianti. Qui abbiamo dati britannici: l'ultima stima è di 145 miliardi di dollari (75 miliardi di sterline) per smantellare 19 impianti. Va detto che una buona frazione di questi copre l'impianto di riprocessamento di Sellafield, dove hanno fatto un sacco di "cose zozze". Ma insomma, sono comunque bei soldini. La notizia la potete leggere ad esempio qui.

Ora, senza voler prendere posizioni partigiane, mi chiedo: i nostrani fautori del ritorno al nucleare hanno stimato quanto costerebbero queste cose in Italia? E soprattutto, chi dovrebbe pagare questi costi? In realtà qualche valutazione l'abbiamo fatta noi. Questo blog è quindi lieto di poter presentare in esclusiva una foto di chi coprirà le spese.

1 commento:

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