08 giugno 2008

Pochi anni di gas

Le nubi si addensano sempre più cupe sul nostro futuro. L'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA), le cui posizioni sono di solito piuttosto prudenti e niente affatto allarmistiche, ha dichiarato che entro il 2015 l'Europa potrebbe trovarsi a corto di gas, in quanto la Russia, che è il nostro principale fornitore, non sarà più in grado di soddisfare la domanda. In effetti, la produzione russa di gas è aumentata dello 0,5% nel 2005, è rimasta costante nel 2006, ed è diminuita dello 0,8% nel 2007. Un chiaro comportamento "a campana", che lascia supporre che la Russia abbia superato il proprio picco di produzione di gas. Le conseguenze potrebbero essere devastanti, visto che dal gas russo dipende buona parte della produzione di elettricità e del riscaldamento delle case. E, ripeto, l'IEA è di solito molto prudente, quindi ciò che è stato previsto per il 2015 potrebbe verificarsi anche prima.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Strano che gli eco-catastrofisti non intervengano.
Nucleare subito. Sicuro ma subito!
Ovviamente potenziando il fotovoltaico e l'eolico, sapendo però che con queste fonti rinnovabili riscaldiamo solo le residenze civili (e già è molto).

Deserteur ha detto...

Tralasciando il fatto che fotovoltaico ed eolico non scaldano le case, ma producono elettricità, consiglio la lettura di questo documento.

jo ha detto...

scusa, della siccità dovuta all'effetto serra quest'anno non si parla più?

Deserteur ha detto...

Il riscaldamento globale è un fenomeno molto complesso, che è stato descritto e caratterizzato, con precisione sempre maggiore, dall'attività congiunta di migliaia di ricercatori. In generale il fenomeno dà luogo a una crescita della temperatura media, e fra le conseguenze di questa abbiamo anche la siccità. Parliamo però di una crescita media, che si verifica su scale temporali relativamente lunghe. Attorno a questo comportamento medio si hanno fluttuazioni sulle piccole scale, su quella annuale e su quelle ancora più piccole. Anzi, il riscaldamento medio accentua anche le fluttuazioni, per cui si hanno sempre più fenomeni estremi (uragani, grandi caldi, ecc.). Quindi, il tempo che sta facendo questa primavera non è affatto in contraddizione con il fenomeno del riscaldamento globale, che continua. E le terre fertili diminuiscono, per i fenomeni di desertificazione ma anche per altri fattori, quali l'erosione dei suoli fertili e l'impermeabilizzazione da parte dell'uomo.

Deserteur ha detto...

E comunque, aggiungo, se qui da noi quest'anno l'acqua c'è, non è così dappertutto. Ad esempio, c'è la siccità in California. Per non parlare del caso della Spagna, peraltro non dovuto esclusivamente al fattore climatico.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Presto spunterà fuori qualcuno che accuserà i Russi di detenere armi di raffreddamento di massa.
Solo che Mosca è più robusta di Bagdad.