10 luglio 2007

La fortezza della finanza

La zona sud di Manhattan, sede delle maggiori aziende del mondo della finanza, si avvia a diventare una zona supercontrollata. Cento telecamere controlleranno le strade, prima tranche di un progetto che ne prevede tremila, di cui due terzi non pubbliche, ma di proprietà di aziende private. Negli incroci più importanti saranno costruiti posti di blocco capaci di alzare sbarramenti in caso di veicoli sospetti. Tutto ciò ce lo racconta l'ANSA.

Insomma, una militarizzazione del tempio della finanza mondiale. Non sorprende affatto, visto che è questa la tendenza che è lecito attendersi per gli anni a venire: man mano che le risorse naturali si faranno meno abbondanti, i gruppi che detengono il potere, e che potranno quindi permettersi di continuare a consumarne, alzeranno muri e barricate per difendersi dalle masse che si troveranno a farne a meno, e difenderanno i loro privilegi manu militari.

Anche nei luoghi di lavoro si sperimentano forme di controllo sempre più sofisticate, come il badge prodotto dalla Hitachi che segnala ogni mossa della persona che lo indossa. L'elettronica fornisce oggi mezzi sempre più sofisticati per spiare le persone, e non c'è dubbio che chi detiene il potere non esiterà a giovarsene pur di mantenere i propri privilegi (e non esita già adesso, si veda ad esempio il prelievo delle impronte digitali per l'ingresso negli USA).

Intanto, abilissima è stata la mossa di diffondere in tutto il mondo un programma televisivo (stupido) chiamato "Grande fratello". Oggi, a centinaia di milioni di persone le parole "Grande fratello" fanno venire in mente ragazzi seminudi e strafottenti stravaccati su divani a discutere di nulla per giornate intere. A molti meno fa venire in mente l'incubo orwelliano di 1984, che invece dovremmo tenere sempre presente. Una manovra di cancellazione di concetti potenzialmente pericolosi degna del Miniver.

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