Uno studio presentato al congresso della Royal Geographical Society, racconta l'Independent, indica un nuovo effetto di "feedback positivo" relativo al riscaldamento globale, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche.
In parole povere, oggi parte consistente dell'anidride carbonica che causa l'effetto serra viene assorbita dal suolo, mitigando l'effetto perturbante delle emissioni umane. Però il prof. Peter Cox sostiene che questa capacità di assorbimento viene danneggiata dall'innalzamento della temperatura. Si ha quindi un circolo vizioso, per cui più il pianeta si riscalda, meno è capace di "proteggersi" assorbendo anidride carbonica, e quindi tende a riscaldarsi ancora di più, e così via.
Secondo Cox si avrà una sorta di collasso intorno al 2050, per cui nel 2100 si avranno livelli di anidride carbonica in atmosfera superiori a 1000 ppm (parti per milione), con un innalzamento della temperatura media di 8 gradi, che renderà invivibili ampie porzioni del pianeta. Il livello attuale di anidride carbonica è 380 ppm. Cox prevede anche che quando saranno superati i 500 ppm l'intera forseta amazzonica scomparirà, perché non ci saranno più le piogge necessarie per mantenerla in vita.
Questo, ovviamente, se prima non l'avrà rasa al suolo l'uomo: il National Geographic parla di uno studio che mostra come anche il taglio selettivo di pochi alberi per utilizzarne il legno, pratica che apparentemente dovrebbe lasciare la foresta indisturbata, in realtà causa nel giro di pochi anni la distruzione di grandi porzioni di essa. Ciò avviene perché i tagliatori creano delle strade, e questo rende la foresta molto più vulnerabile a chi viene dopo. Questo dimostra che la causa principale della distruzione dell'Amazzonia è, sia pure indirettamente, lo sfruttamento del legno. Pensateci, quando vi offrono quel bel parquet di legno tropicale per il soggiorno...
01 settembre 2006
Riscaldamento globale catastrofico
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