16 luglio 2006

Passeggiata

Sabato pomeriggio. Cammino per le vie del centro. Negozi che vendono vestiti improbabili e costosissimi hanno condizionatori rombanti e la porta aperta, proiettando nella calura pomeridiana lingue di aria gelida, con l'intento di attrarre i passanti e farli finire nelle grinfie di commesse che sembrano aver fatto dell'apparire il loro motivo esistenziale. Megawattora si sprecano in questo rituale consumistico di totale dispregio della termodinamica, che presumibilmente dovrebbe far "girare" l'economia.

Entro in un supermercato per comprare un dentifricio. Più di quindici tipi diversi di dentifricio, ognuno in una scatola colorata che propaganda le virtù più incredibili. Sappiamo tutti che la pasta bianca contenuta all'interno è la stessa per tutti, al massimo cambierà un po' il gusto. Se gli uomini fossero quei perfetti ottimizzatori che l'economia classica si ostina a considerare, nessuno comprerebbe altro dentifricio che quello più economico, e sugli scaffali ci sarebbe un solo tipo di confezione, un tubetto bianco con scritto "Dentifricio" in nero. Ma in realtà il contenuto non è importante, ciò che conta è l'idea, la suggestione, che poi è un inganno. Una vendita di inganni, ecco cosa vedo oggi intorno a me.

Torno a casa, mi stendo sul letto con la finestra aperta. Da fuori giungono rari rumori umani, pianti di bambini, voci. E su tutto incombe un rombo costante di mille condizionatori a manetta. Vedo una società destinata al collasso, drogata e dipendente dai combustibili, e forse, laggiù in Medio Oriente, dove donne e uomini oggi muoiono sotto le bombe, si sta sviluppando qualcosa che sarà presto la causa scatenante di questo collasso.

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