Dopo la vicenda della lettera scritta dai docenti dell'Università La Sapienza di Roma al rettore in cui si stigmatizza la decisione di invitare il papa all'inaugurazione dell'anno accademico, delle contestazioni studentesche, e della conseguente decisione dello stesso papa di annullare la partecipazione alla cerimonia, mi sembra opportuno rilanciare, dal blog Econonviolenza, questa lettera di un docente al ministro per la Ricerca e l'Università:
Caro ministro Mussi,Che in questo paese non si possa dissentire dal Vaticano senza incorrere in minacce di tal fatta è un segnale di dove stiamo precipitando. E se avete dubbi sul perché accada di essere diffidenti nei confronti del papa, dei suoi accoliti e della loro continua propaganda, leggete questo post di Galatea, che fa capire molte cose.
sono Massimo Grossi, professore associato di Analisi Matematica dell'Università di Roma "La Sapienza", e le scrivo a titolo personale come membro della comunità scientifica dell'università. Non sono tra i firmatari del famoso appello contro la visita del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico perché purtroppo non ne ero a conoscenza (lo avrei sicuramente sottoscritto).
Caro ministro, le scrivo non per aggiungere altre parole a una vicenda nota, ma per trascriverle una dichiarazione di agenzia di M. Gasparri (AN):
"Dopo lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative per allontanare dall'ateneo i professori ancora in servizio che hanno firmato quel vergognoso manifesto. Questa dimostrazione di intolleranza non può restare priva di conseguenze. M. Gasparri (AN)".
Caro ministro, difenda i miei colleghi da questi indegni attacchi. In questo modo difenderà un po' anche me.
Grazie in anticipo,
Massimo Grossi
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