Riguardo la questione della schedatura di massa delle impronte digitali, di cui ho parlato nel post precedente, vorrei aggiungere alcune cose. Intanto, non si tratta di un provvedimento del governo, ma è frutto di un emendamento che è stato approvato anche con l'assenso dell'opposizione, quella che si definisce di centro-sinistra e invece lavora per creare uno stato di polizia. E poi, è notevole che i grandi organi di informazione, ad esempio Repubblica o il Corriere della Sera, riportino compatti che "lo prevede una direttiva dell'Unione Europea".
Falso! Questa direttiva non esiste! In effetti, ParmaOk.it riporta una versione un po' differente: "Il nostro voto favorevole sull'emendamento - spiegano i deputati del Pd Antonio Misiani e Giulio Calvisi - è stato dato perché la norma è in linea con un progetto dell'Unione Europea. La direttiva ancora non c'è - precisano - ma si tratta di una questione che sta maturando in Europa".
Ahhh.... "una questione che sta maturando".... e perché si strombazza sui grandi organi di informazione che la direttiva esiste già? Il modello di propaganda colpisce ancora.
17 luglio 2008
Schedature e bugie
Etichette: prove tecniche di fascismo
Pubblicato da Deserteur alle 08:59
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2 commenti:
Dopo le impronte nel 2010 ci toglieranno stringhe e cinture per evitare che dopo tre anni di governo Berlusconi noi ci si suicidi.
"Una questione che sta maturando"?
Certo, se tutti iniziano a fare come noi... classica profezia che si autoavvera.
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