Non che si fosse realmente fermato. Ma adesso, con il decreto legge 112/2008, il governo ha introdotto, sotto il solito paravento dello "sviluppo economico", nuove norme che consentiranno un ulteriore saccheggio del nostro povero Belpaese. Ne parla questo editoriale del prezioso sito Eddyburg.it. Fra i provvedimenti, la redazione da parte di Comuni, Province e Regioni del "Piano delle valorizzazioni immobiliari", che significherà la svendita per un tozzo di pane ai soliti speculatori ben ammanicati di beni pubblici, che potranno essere usati modificandone la destinazione d'uso, in deroga agli strumenti urbanisitici. Ovvero, fette di territorio, magari di terreni agricoli, venduti ai cementificatori. Edifici pubblici di pregio dati in pasto agli amici e agli amici degli amici per farci speculazioni immobiliari. E il resto potete immaginarlo anche voi. Un furto ai nostri danni, visto che i proprietari di questi beni siamo tutti noi. Come è già successo con le famigerate cartolarizzazioni, una vittoria del grande capitale contro il popolo italiano.
31 luglio 2008
Riparte il saccheggio del territorio
Etichette: politica italiana, territorio
Pubblicato da Deserteur alle 06:24
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