Un interessante e inquietante previsione ripresa dal blog ASPO-Italia, che a sua volta riprende un articolo in inglese di The Oil Drum. In poche parole, la produzione di etanolo da utilizzare come carburante ( o "biocarburante", secondo una insensata dicitura) sta progressivamente erodendo la produzione agricola per uso alimentare, e il fenomeno cresce ad un ritmo spropositato, come l'espansione di un'infezione. Se qualcosa non cambia nei meccanismi di questa espansione, nel giro di pochi anni la produzione di cibo calerà in maniera rovinosa, e questo porterà a terribili carestie che colpiranno i poveri della terra, che risulteranno perdenti nella competizione per il cibo con le auto dei ricchi. Uno scenario apocalittico, che non va ovviamente inteso come una predizione (nessuno ha la sfera di cristallo) ma come una prospettiva molto concreta.
E vale la pena di citare l'osservazione di un acuto membro della mailing list "Petrolio", il quale osserva che la forte spinta ai biocarburanti potrebbe costituire, attraverso i meccanismi sopra descritti, la risposta del sistema capitalistico al problema della sovrappopolazione mondiale. Una risposta diabolica, che potrebbe causare la più grande strage della storia, senza "colpevoli" apparenti.
09 gennaio 2008
La carestia da bioetanolo
Etichette: agricoltura, energia
Pubblicato da Deserteur alle 13:36
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