31 luglio 2007

Lessico

Apprendo dal blog di Galatea che l'espressione "donnine", che avevo usato nel post precedente, è di dubbio gusto, e per di più utilizzata da personaggi a cui non mi piace essere accomunato. In realtà, l'avevo usata, proprio come Cesa, per sdrammatizzare un evento che di per sé non avrebbe avuto niente di terribile, di cui l'unica cosa da stigmatizzare era il fatto che il protagonista fosse uno di quei personaggi sempre pronti a fustigare gli altrui comportamenti. Ci avevo aggiunto l'aggettivo "allegre", nell'auspicio che fosse stata effettivamente una notte piacevole e allegra, almeno prima dell'epilogo.

Purtroppo, leggo oggi su Repubblica che non è stato proprio così. La signora che si è sentita male ha dichiarato tra l'altro "E poi alla fine mi sono sentita male, ho visto delle cose che mi hanno fatto paura".

Ecco, la cosa prende tutto un altro aspetto. Non più così allegro. Come non è allegro che, sempre secondo la medesima intervista, l'on. Mele non volesse chiamare l'ambulanza. Gli concediamo, certo, il beneficio del dubbio, come è doveroso. L'unica cosa che ci sentiamo di concludere è che quella che pareva una goliardata estiva ha assunto contorni foschi, come se l'aria fredda che è giunta ieri sul Nord Est avesse permeato anche la cronaca.

30 luglio 2007

Il tempo del Mele

"Certo che mi riconosco nei valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una faccenda personale"

Così l'on. Mele, dell'Udc, che è stato beccato dopo aver avuto trascorso una notte di sesso e droga con due donnine allegre, una delle quali sfortunatamente si è sentita male. Noi qui non vogliamo esprimere giudizi su ciò che la gente fa in privato. Ma solo commentare che questi parlamentari cattolici, sempre pronti a fustigare i costumi altrui in nome della religione, hanno veramente la faccia come il culo (scusate la volgarità, non mi viene altra espressione).

La stupefacente dichiarazione, che evidentemente è basata sull'ipotesi che gli elettori dell'Udc siano completamente decerebrati (e chissà che non ci sia un fondo di verità) è ripresa da un'intervista alla Stampa, che contiene altri passaggi decisamente esilaranti che non vi anticipo per non guastarvi la sorpresa. Grazie a Galatea per la segnalazione di questo pezzo di autentica comicità.

28 luglio 2007

Karma

In libreria, reparto guide turistiche. Lei si avvicina, alta, mora, bella presenza, vestitino attillato e corto, look sofisticato e trucco molto curato. Per un attimo mi scocca un'occhiata, per essere sicura che l'abbia notata. Lui la segue a ruota. Lei squittisce:
"Sono qui, ce n'è tantissime... Ecco, Spagna. Dicono che le Routard siano molto buone. Ma a me piacciono quelle tutte colorate".

Morale: Ognuno ha le donne e le guide turistiche che si merita.

Il gioco dell'estate

Si accettano scommesse su quanti anni ci vorranno prima che anche questa sia intasata, e tutti incomincino a strillare che ci vuole la quinta. O la Brebemi. Al vincitore, una tessera omaggio del Comitato Asfalto Selvaggio e una cassetta di vino ottenuto da uve coltivate a fianco della A4.

Apre 4/a corsia A4 Milano- Bergamo
Da lunedi' la carreggiata est, dal 30/9 l'intera tratta
(ANSA) - MILANO, 28 LUG - Apre lunedì la 4/a corsia sulla carreggiata est tra Milano e Bergamo dell'A4, che poi diventerà a 4 corsie per l'intera tratta dal 30/9. Lo ha confermato Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, ricordando che la società, è impegnata in un importante programma di potenziamento e adeguamento della rete autostradale lombarda, con un investimento complessivo di circa 810 milioni di euro. Di questi, oltre 460 riguardano l'ampliamento a quattro corsie dell'A4.

27 luglio 2007

Notte di periferia

(Si, lo so, l'inquadratura è fatta male, in basso)

Tre anni

In Gran Bretagna si può finire per tre anni in prigione per aver scaricato del materiale da Internet. D'accordo, stiamo parlando di materiale su come fabbricare esplosivi, compiere attentati suicidi, e cose simili. Ma dov'è il reato? Stavano pianificando un attentato? Stavano costruendo esplosivi? Stavano facendo qualcosa a parte esercitare quell'estremismo di cui ogni ventenne non completamente represso e dotato di un minimo di capacità di ragionamento dovrebbe essere dotato? (io li preferirei di sinistra, ma il concetto è il medesimo, contestare l'ordine esistente, una fase normale della transizione alla vita adulta).

La notizia è disponibile qui (in inglese): in sostanza, dei ragazzotti sui vent'anni hanno scaricato del materiale su come fare esplosivi e hanno chattato sull'argomento. In più, uno di loro è andato via di casa dicendo che andava a combattere all'estero, salvo poi tornare dopo tre giorni (un autentico pericolo pubblico...). Aveva dichiarato di volersi andare ad addestrare in Pakistan, solo che poi gli sono venuti dei dubbi. Si, il Pakistan, quello stato che lancia missili nucleari di cui se va bene si parla in qualche trafiletto.

Dunque, questi ragazzotti un po' confusi, di nome Mohammed Irfan Raja (quello scappato di casa), Awaab Iqbal, Usman Ahmed Malik e Akbar Butt, per aver fatto questo, si sono beccati dai due ai tre anni di prigione. Ah, dimenticavo: avevano anche scritto col gesso "Jihad" sulla parete della casa dello studente dove vivevano. Ah beh, allora...

Nuovo test di missile nucleare pakistano

Notizia Reuters:

Il Pakistan sperimenta missile a possibile testata nucleare
giovedì, 26 luglio 2007 9.35 144
ISLAMABAD (Reuters) - Il Pakistan ha compiuto oggi un test su un missile capace di trasportare una serie di testate, compresa quelle nucleari, ha dichiarato l'esercito. Il missile Babur Hatf VII ha una gittata di 700 chilometri, ed è stato testato per la prima volta nel 2005. Il test di oggi "ha avuto esito positivo", ha detto una fonte militare. Il presidente pachistano Pervez Musharraf e il primo ministro Shaukat Aziz si sono complimentati con gli scienziati e hanno "assicurato il completo sostegno allo sviluppo di piani per tutti i progetti strategici", si legge in una nota. Il Pakistan e l'India portano avanti test missilistici nonostante il processo di pace lanciato dai due Paesi nel 2004, e sono d'accordo nell'informarsi reciprocamente in anticipo su eventuali nuovi test.
Il Pakistan, volendo essere pignoli, è anche un paese musulmano. Chissà perché, tuttavia, la cosa non sembra preoccupare nessuno. Né preoccupa me, mi preoccupano in generale tutti quelli che hanno missili a testata nucleare. Perché prima o poi saranno tentati di usarli.

26 luglio 2007

Esplosivo a bordo

Vi ricordate le nuove norme sulla sicurezza sugli aerei, per cui è proibito portare liquidi a bordo, a meno che non siano meno di 100 ml e accuratamente impacchettati? Bene, oggi mi sono imbarcato nell'aeroporto internazionale di una capitale europea, per rientrare a casa. E ho dimenticato, completamente dimenticato, lo giuro, che nello zainetto avevo una bottiglia da mezzo litro piena d'acqua. Cosa pensate sia successo? Nulla. La bottiglia è venuta con me sull'aereo. Nello stesso zainetto c'erano un computer portatile col suo alimentatore, una macchina fotografica digitale e un telefonino, un insieme di materiale elettronico certo sufficiente per realizzare un innesco per la mia bottiglia di esplosivo liquido. Tutto è passato senza problemi.

Cosa ne concludo? Intanto, che con questo caldo è stato ottimo avere all'arrivo una bottiglia d'acqua da bere (per la cronaca, era acqua di rubinetto, ho riusato la bottiglia parecchie volte durante il viaggio). E poi che, come ho già avuto modo di dire più volte, tutte queste misure, questi controlli, non servono all'impossibile compito per cui sono nominalmente pensati, ma solo ad abituare le decine di milioni di persone che vanno in giro per l'Europa ad essere controllate e scrutinate, a far loro accettare richieste altrimenti inammissibili tipo togliersi la cintura o le scarpe. A renderli docili, e a prepararli ai tempi che verranno, in cui la libertà personale sarà sempre più in ricordo. In nome della sicurezza, ovviamente. Resta solo da definire la sicurezza di chi.

Avvertenza: Questo non è un invito a contravvenire alle disposizioni di sicurezza aeroportuale. La mia è stata realmente una dimenticanza, normalmente mi attengo scrupolosamente a quanto richiesto. Solo sul guanto di plastica al supermercato sono un po' riottoso.

20 luglio 2007

Meno pasta, piu' carburante

Un bell'articolo di Repubblica, in cui si segnala come sulla questione biocarburanti, la nuova falsa rivoluzione per il mantenimento di uno status quo in termini di trasporti impossibile da mantenere) i nodi stiano rapidamente venendo al pettine. Anche in Italia, dove il prezzo della pasta salira' del 20% in qualche meno a causa della minore disponibilita' di semola di grando duro dovuta al fatto che la gente riconverte alla produzione di granturco per fare etanolo o girasole per fare biodiesel.
Se continuera' cosi', arriveremo molto presto al dilemma se nutrire le auto o le persone, visti gli ambiziosi obiettivi di crescita di consumo di biocarburanti fissati da UE e Stati Uniti.

19 luglio 2007

Povera lingua italiana

Avremo negli stadi gli "steward armati". Che praticamente sono delle guardie giurate. Che però chiamiamo con una parola inglese, se no ci si sente provinciali. Non è ben chiaro, dalla notizia ANSA, chi li dovrà pagare. In compenso, si sa che dovranno indossare un giubbetto arancione che riporti il numero di matricola su 'fondo blu Nato'.
Hmmm... Capisco che parlando di gente che va in giro armata la Nato ci stia a pennello (chissà se è previsto anche qualche bombardamento sugli stadi più irrequieti?). Ma nel paese di Michelangelo e Raffaello, non siamo proprio in grado di pescare dalla millenaria storia della pittura, per dare un nome ai colori?
Eh si, ha proprio ragione Nanni Moretti: chi parla male, pensa male; e vive male.

La lettera di Salvatore Borsellino

Per commemorare i 15 anni dalla barbara uccisione di Paolo Borsellino (forse l'unica volta in cui mi sono messo a piangere davanti al telgiornale) ritengo giusto rilanciare questo post, che pubblica integralmente una lettera di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Da leggere e meditare con attenzione. E diffondere. Della lettera si parla anche qui (e non solo). Sui giornali a grande tiratura, invece, nulla.

16 luglio 2007

Fuga radioattiva

Il forte terremoto che si è verificato oggi in Giappone ha, tra l'altro, fatto scoppiare un incendio in una centrale nucleare. E riferisce l'ANSA che si è avuta anche una fuga di radioattività.

Sisma: Giappone, fuga radioattiva
Lo riferisce Tepco, gestore centrale di Kashiwakazi- Kariwa
(ANSA) -TOKYO, 16 LUG- Il sisma che ha colpito il Giappone ha provocato una fuga radioattiva dalla centrale atomica di Kashiwakazi-Kariwa. Lo riferisce la Tepco, l'autorita' che gestisce l'impianto, affermando che il terremoto ha causato una fuga di acqua contenente materiale radioattivo da uno dei reattori. Non vi sono ulteriori dettagli su danni a persone o all'ambiente.

15 luglio 2007

Favelas e milionari

Due notiziole, uscite casualmente lo stesso giorno, che illustrano meglio di tanti ragionamenti i meccanismi che generano la povertà.

Notiziola n.1
Brasile: 12, 4 mln abitanti favelas
Governo aveva sbagliato calcoli, pensava fossero la meta'
(ANSA) - SAN PAOLO, 15 LUG - Gli abitanti delle 'favelas', le baraccopoli brasiliane, sono il doppio di quanto riteneva il governo che ha dovuto ammettere l'errore. I dati indicavano 6,3 milioni di persone, appartenenti a 1,4 milioni di famiglie. Ma da una elaborazione realizzata dalla Fondazione Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge) e' emerso che si tratta di 12,4 milioni di persone che vivono in condizioni ai limiti dell'umano in 3,2 milioni di case.
Notiziola n.2
Brasile: i milionari sono 130. 000
Rappresentano 0, 7% della popolazione con 573 mln dlr, studio
(ANSA) - SAN PAOLO, 15 LUG - Il Brasile conta ben 130.000 milionari (in dollari) che concentrano oltre il 50% del Prodotto interno lordo del Paese.E' quanto emerge da uno studio realizzato dal Fisco brasiliano e da un istituto specializzato, The Boston Consulting Group. Il drappello dei milionari rappresenta lo 0,7% della popolazione ed e' il gruppo piu' ricco d'America latina, con una fortuna stimata a 573.000 mln di dlr (416.000 mln di euro) che, appunto, equivale a oltre la meta' del Pil brasiliano.
Anche da noi, il divario fra ricchi e poveri continua a crescere. E chissà che non ci ritroviamo ad essere come il Brasile senza neanche accorgercene.

14 luglio 2007

Scortesia

Oggi sono stato scortese. E irragionevole. Me ne rendo conto, ma non riesco a sentirmi pentito.

Sono andato al supermercato, a comprare un paio di cose e tre pomodori che servivano per il pranzo (siamo in partenza, ce ne servivano solo tre). Ho messo i tre pomodori nel sacchetto d'ordinanza, senza servirmi dell'apposito guanto di plastica usa e getta. Una signora mi ha subito redarguito. E io le ho detto che non usavo il guanto perché stiamo sommergendo il mondo di plastica, e non si può continuare così. Lei ha replicato invocando l'igiene, e il fatto che c'è un cartello che impone di usare il guanto. E io le ho detto che tanto i pomodori è opportuno lavarli, per le schifezze che ci possono essere sopra. E me ne sono andato, bofonchiando "tanto non capite, proprio non riuscite a capire".

Lo so, sono stato irragionevole. Considerando le confezioni delle cose che ho comprato, il guanto avrebbe aggiunto una quantità di plastica tutto sommato trascurabile. Già solo il sacchetto in cui ho messo i pomodori pesava più del guanto.

E tuttavia. E tuttavia mi sono spazientito, perché realmente questa gente non capisce, non si pone neanche il problema. E' scritto che occorre usare il guanto, la pubblicità ci bombarda con messaggi relativi all'igiene (su cui ci sarebbe molto da criticare), e quindi vai col guanto. Migliaia, decine di migliaia, milioni di guanti usa e getta ogni anno. Di cui, sperabilmente, una parte viene riciclata. Siamo sicuri? Il supermercato conferisce i guanti usati a chi è in grado di riciclarne il materiale? Io non lo so, e voi?

Mia moglie ed io normalmente compriamo frutta e verdura al mercato, che per fortuna è vicino casa. Andiamo col carrello, dentro cui mettiamo gli alimenti, racchiusi dentro sacchetti di carta. Che sono imballaggi pure quelli, ma almeno più degradabili, e sperabilmente prodotti con pasta di cellulosa ottenuta dal riciclaggio della carta. Forse anche, a loro volta, più riciclabili. La frutta è comunque molto più buona che al supermercato, e spesso anche più economica.

Quando ero piccolo, in estate, la mattina arrivava don Peppino con un'Ape (anzi, nel linguaggio locale 'na lapa) stracarica di cassette di frutta e verdura. Reclamizzava a squarciagola la sua mercanzia, e le persone delle case vicine venivano a comprare. Non usava guanti di plastica, don Peppino, e anche se non ricordo bene presumo che le sue mani non fossero molto pulite. Non abbiamo mai preso alcuna malattia da quegli ortaggi, comunque. Era la norma, come lo è stato per secoli. Quella frutta era probabilmente prodotta in zona, non viaggiava per migliaia di chilometri. Oggi, quando vado al mercato in estate, e sento quel particolare odore che col caldo emana da frutta e ortaggi, la memoria mi corre alla "lapa" di don Peppino, e per un momento torno bambino: è sempre una bellissima sensazione (Proust capirebbe). Non c'è quel profumo, nel supermercato con l'aria condizionata. E sinceramente, mi dispiacerebbe non poterlo più sentire.

Nel 1998 ho trascorso un periodo negli Stati Uniti. Andavo a far la spesa in un grande supermercato, che stava vicino a dove abitavo. Non occorreva il guanto di plastica per prendere frutta e verdura. Non so come sia oggi, ma dieci anni fa non credo che gli USA fossero così arretrati, in fatto di igiene.

E se tutto sommato di questo guanto si potesse fare a meno? Magari anche controllando che ognuno si prenda la frutta senza prima tastarla tutta, come fanno certe donne locali (munite di guanto ovviamente)?

In ogni caso, so bene che il mio sciopero del guanto non serve a nulla. Però lo farò di nuovo, la prossima volta che mi capiterà di comprare frutta al supermercato. Badando a toccare solo quella che compro. Perché certe volte viene anche voglia di essere irragionevoli, in questa società irregimentata dove bisogna sempre fare, uniformarsi, senza mai chiedersi il perché.

La Russia lascia il trattato sulle armi convenzionali

Era chiaro che tutto l'agitarsi americano per creare uno scudo anti-missile alle porte della Russia, supportato da basi in Polonia e Repubblica Ceca, avrebbe avuto ripercussioni. Ed ecco che Putin annuncia che la sospensione dell'adesione della Russia al trattato sulle armi convenzionali in Europa (CFE). Questo trattato, stipulato originariamente nel 1991 tra paesi della Nato e paesi dell'ex patto di Varsavia, limita il numero di armi convenzionali, inclusi aerei e carri armati, e prevede ispezioni per verificare l'adesione. Peraltro va detto che la Nato non aveva ancora modificato la versione aggiornata del trattato (del 1999), in quanto chiedeva prima il ritiro di forze convenzionali russe da Georgia e Moldavia. In ogni caso, un altro colpo al disarmo.

13 luglio 2007

Niente spazio per i cavalli

Una notizia dell'ANSA:

Bloccato a cavallo sulla tangenziale di Mestre
L'uomo, un 62enne argentino, era diretto in Russia
(ANSA) - VENEZIA, 13 LUG - In sella al suo cavallo sulla tangenziale di Mestre: e' l'insolito spettacolo che hanno trovato gli agenti della polizia di Venezia. L'uomo, 62 anni argentino, ha raccontato di essere partito dal suo paese natale sei anni prima, con l'intenzione di fare il giro del mondo a cavallo, e di voler attraversare il centro di Mestre per poi proseguire a Trieste, destinazione finale la Russia. Gli agenti hanno indirizzato l'argentino verso un percorso alternativo.
Dietro questa notizia, apparentemente curiosa e divertente, si cela il dramma di un territorio sacrificato al culto dell'automobile, in cui spesso risulta difficile o impossibile reperire percorsi per andare a piedi (o a cavallo) da un luogo ad un altro. Contrariamente a quanto accade nei paesi europei più avanzati, dove si pensa sempre, oltre che alle strade, ai collegamenti pedonali e ciclistici, noi siamo così imbevuti della colonizzazione culturale americana da progettare avendo in mente solo l'automobilista, proprio come avviene negli USA. E quindi, bretelle e tangenziali vanno a costituire barriere invalicabili, costringendo i non automobilisti a "percorsi alternativi", tortuosi e disagevoli, quando non pericolosi. Questo è particolarmente vero nelle parti d'Italia più "sviluppate", come questo nordest produttivo che ha dissipato il proprio territorio immolandolo sull'altare del culto degli "schei", invadendo le campagne di capannoni e delle strade per collegarli. Ed è sempre un invocare nuove strade, per supplire a quelle ormai intasate, strade che richiameranno nuovo traffico, fino ad intasarsi a loro volta, e così via in una giostra vorticosa che avrà fine solo quando l'ultimo metro quadrato sarà stato asfaltato. Poi i veneti vanno in Toscana (nella parte ben preservata, ché anche lì di sfracelli se ne son fatti non pochi) e restano a bocca aperta, e non vorrebbero più venir via. Certo, la collina ha più fascino della pianura, ma non è solo quello. E' stato grazie ad un diverso concetto del territorio e della sua gestione. Anche lì, però, i cedimenti al nuovo che avanza sono sempre più numerosi. E per favorire l'arrivo dei turisti si progettano strade e caselli, si realizzano alberghi e agriturismi (con piscina, ovviamente). E questo porterà più turisti, che avranno bisogno di più strade e alberghi, che porteranno più turisti... e alla fine potrebbe non essere molto diverso dal regno padano dei capannoni.
Poi bisognerebbe anche pensare a dove coltiveremo il cibo che ci occorre quando il prezzo del petrolio sarà tale da far diminuire l'uso di fertilizzanti, pesticidi e macchine agricole, e quindi le rese, e da impedire l'importazione di derrate alimentari da terre lontane.

Sempre più elettricità

Negli ultimi cinque anni i consumi europei di elettricità sono aumentati del 10%, sia nel settore residenziale che in quello industriale. Nel terziario addirittura del 15%.
Crescere, crescere, crescere... per quanto tempo ancora?

10 luglio 2007

La fortezza della finanza

La zona sud di Manhattan, sede delle maggiori aziende del mondo della finanza, si avvia a diventare una zona supercontrollata. Cento telecamere controlleranno le strade, prima tranche di un progetto che ne prevede tremila, di cui due terzi non pubbliche, ma di proprietà di aziende private. Negli incroci più importanti saranno costruiti posti di blocco capaci di alzare sbarramenti in caso di veicoli sospetti. Tutto ciò ce lo racconta l'ANSA.

Insomma, una militarizzazione del tempio della finanza mondiale. Non sorprende affatto, visto che è questa la tendenza che è lecito attendersi per gli anni a venire: man mano che le risorse naturali si faranno meno abbondanti, i gruppi che detengono il potere, e che potranno quindi permettersi di continuare a consumarne, alzeranno muri e barricate per difendersi dalle masse che si troveranno a farne a meno, e difenderanno i loro privilegi manu militari.

Anche nei luoghi di lavoro si sperimentano forme di controllo sempre più sofisticate, come il badge prodotto dalla Hitachi che segnala ogni mossa della persona che lo indossa. L'elettronica fornisce oggi mezzi sempre più sofisticati per spiare le persone, e non c'è dubbio che chi detiene il potere non esiterà a giovarsene pur di mantenere i propri privilegi (e non esita già adesso, si veda ad esempio il prelievo delle impronte digitali per l'ingresso negli USA).

Intanto, abilissima è stata la mossa di diffondere in tutto il mondo un programma televisivo (stupido) chiamato "Grande fratello". Oggi, a centinaia di milioni di persone le parole "Grande fratello" fanno venire in mente ragazzi seminudi e strafottenti stravaccati su divani a discutere di nulla per giornate intere. A molti meno fa venire in mente l'incubo orwelliano di 1984, che invece dovremmo tenere sempre presente. Una manovra di cancellazione di concetti potenzialmente pericolosi degna del Miniver.

07 luglio 2007

Mendicanti

Secondo un rapporto dell'osservatorio europeo su razzismo e xenofobia, ci sarebbero in Italia ben 50.000 che vengono costretti a mendicare per le strade, con un giro d'affari di 200 milioni all'anno. La notizia dell'ANSA ci dice anche che si tratta perlopiù di bambini di etnia rom, ma noi qui non siamo interessati a questo, e non vogliamo dare spazio alle solite polemiche razziste. Il punto è che ci sono questi 50.000 bambini per strada. Chissà quale spazio hanno nel sogno veltroniano? (su Veltroni, consiglio vivamente questo post di Leonardo, che ho trovato molto azzeccato). Lo dico perché nell'ideologia comune a centrodestra e centrosinistra, che è quella della competizione per vincere sul mercato, è implicito che ci saranno dei perdenti, che finiranno per strada. A loro, è vero, lo stato si impegna a concedere qualche elemosina. Ma, appunto, di elemosine si tratta.

Intanto, si insiste per spendere 15 miliardi di euro per un megatunnel ferroviario che congiunga Torino e Lione, per trasportare milioni di tonnellate di merci, basandosi su previsioni di crescita per il futuro che, alla luce delle crisi incombenti, sono completamente insensate. Come se far viaggiare le merci potesse risolvere i problemi delle persone. E se iniziassimo a renderci conto che certi lussi (da far pagare poi alle casse statali) non ce li possiamo più permettere?

Realizzare un megatraforo plurimiliardario quando hai decine di migliaia di bambini che mendicano per le strade, non è come comprarsi il Rolex con i soldi che dovrebbero servire a nutrire la tua famiglia?

02 luglio 2007

Perché questo blog

Be', in ciò vi è anche un po' di orgoglio, il desiderio che se stiamo marciando imperterriti verso il mare come tanti lemming, vi sia almeno un lemming che prenda appunti e dica: "Io ve l'avevo detto".
Gregory Bateson, Mente e natura

Dedicato a L.

01 luglio 2007

Aspettando Godot

Se il futuro del pianeta vi preoccupa, se pensate che presto il petrolio non basterà più per tutti, leggete il divertente elenco di sintomi postato da Debora. Io mi sono riconosciuto in vari di essi, in particolare quello delle piante commestibili, visto che proprio l'altro giorno meditavo se tagliare un olmo invadente per far posto a degli alberi da frutta (nessuno si scandalizzi, nel luogo di cui sto parlando gli olmi hanno una tendenza ad essere infestanti, e ce ne sono già parecchi).

Però leggendo ho fatto anche una riflessione seria, e cioò che queste questioni di cui parliamo diventeranno rilevanti su tempi che non siamo in grado di prevedere con certezza. E se l'ASPO pronostica il picco dell'offerta di petrolio per il 2010, è anche possibile che questa data sia spostata nel futuro di qualche decennio. Per cui, se un picco ci sarà certamente, si presenta il rischio di passare tutta la vita ad aspettarlo, come Vladimir ed Estragon in Aspettando Godot.

Ovviamente, al contrario dei due personaggi di Beckett, aspettare il picco non vuol dire farlo passivamente, ma diffonderne la consapevolezza, come si cerca di fare in questo blog. Quindi, è sperabile che se anche non avremo visto Godot arrivare, avremo contribuito a preparare la prossima generazione al suo arrivo. Tuttavia, la sensazione un po' rimane.