31 luglio 2006

Il dilemma energetico

La recente ondata di caldo che ha colpito l'Europa ha costretto allo spegnimento, o quantomeno alla riduzione della produzione di energia, molte centrali nucleari, come ci informa il Guardian. La causa è la scarsa portata d'acqua dei fiumi, o la loro alta temperatura. I francesi, che adorano il nucleare come se fosse il vitello d'oro, hanno consentito alle loro centrali di scaricare nei fiumi acqua a temperatura superiore a quella permessa (i pesci ringraziano).

Contemporaneamente, le centrali elettriche a gas italiane producevano ed esportavano elettricità verso il resto d'Europa, con profitti elevatissimi. Resta il dubbio se in conseguenza di ciò non ci ritroveremo il prossimo inverno con una nuova crisi del gas (ovvviamente ci diranno che è colpa della Russia), ma si sa, business is business.

Ciò che nessuno dice è che, molto semplicemente, consumiamo troppa energia. Che con semplici misure di risparmio energetico si potrebbero diminuire i consumi in maniera non piccola. Che l'adozione di uno stile di vita più sobrio e rilassato consentirebbe di vivere meglio, e di ridurre l'incidenza delle malattie mentali, che oggi dilagano, nel disinteresse della società, tanto che secondo uno studio metà degli statunitensi soffre di una qualche forma di malattia mentale, un dato che dà veramente da pensare (e qui non riesco a trattenere la battuta: in effetti circa metà degli statunitensi ha votato per Bush).

Ricordatevi poi che di aria condizionata si può anche morire, come dimostra questa notizia, tratta dal Corriere:

Il caldo ha fatto a Padova un'altra vittima: una rumena di 42 anni, Veronica Marca, è morta ieri nel primo pomeriggio all'uscita di un supermercato di Cittadella (Padova). La donna sarebbe stata colta da malore probabilmente a causa dello sbalzo di temperatura tra l'ambiente interno del punto vendita e il caldo afoso esterno. La 42enne si è accasciata al suolo, morendo poco dopo. Con ogni probabilità a stroncare la badante è stata una sincope causata da un colpo di calore.

Non stupisce: molto spesso gli esercizi commerciali tengono la temperatura interna a livelli vergognosamente bassi. Questo sarebbe un primo punto su cui si potrebbe intervenire per ridurre i consumi.

27 luglio 2006

Israele usa i droni

Continuiamo la nostra carrellata sulle armi che Israele sta usano in Libano. Dopo il sospetto riguardo l'uso di vietatissime armi chimiche, e la denuncia di Human Rights Watch sull'uso di cluster bombs, riportiamo una notizia ripresa da Repubblica, in base alla quale Israele starebbe usando "droni", ovvero aerei telecomandati senza pilota.

Libano: primo caso di "drone" israeliano in azione
Un camion è stato distrutto nel Libano meridionale da un 'drone' israeliano, un aereo telecomandato e privo di equipaggio a bordo: è il primo caso di cui si abbia notizia di ricorso delle forze dello Stato ebraico a un 'drone' dall'inizio del conflitto, sedici giorni fa. Secondo la polizia libanese l'autocarro era vuoto, ed è stato attaccato lungo la strada che conduce dalla località di Deir Zaanoun a quella di al-Faour; illeso il conducente. Meno di un'ora prima vicino a Barr Elias, cittadina della stessa zona, un civile era morto e un secondo era rimasto ferito quando l'Aviazione israeliana aveva bombardato un altro camion, che trasportava soltanto frutta e verdura.

Non c'è che dire, una guerra è anche un'occasione per sperimentare tutti gli orrendi giocattoli accumulati negli arsenali. Poi capita che si ammazza la gente che trasporta verdura, ma si sa, sono effetti collaterali.

26 luglio 2006

Israele usa cluster bombs in Libano

L'organizzazione Human Rights Watch ha pubblicato la notizia che Israele starebbe usando in Libano bombe a grappolo (più note col termine inglese di cluster bombs), colpendo la popolazione civile. La notizia è suffragata da testimonianze dirette e da foto di bombe a grappolo in dotazione alle truppe israeliane stazionate al confine col Libano.

Le cluster bombs sono ordigni che contengono un gran numero di piccole bombe, che colpisono in maniera indiscriminata tutto intorno al luogo del bersaglio. Una particolare caratteristica di queste armi, che le rende particolarmente inaccettabili, è che una consistente frazione di queste piccole bombe non esplode, ma rimane sul luogo, costituendo un grave pericolo per i civili per molto tempo dopo la fine del conflitto. In particolare, sono i bambini ad essere soggetti al rischio maggiore, data la loro naturale curiosità e tendenza a esplorare qualunque oggetto trovino in giro.

Nel caso in questione, Human Rights Watch riferisce di due di queste piccole bombe che sono penetrate in un rifugio, causando il ferimento di un intero nucleo familiare, 12 persone tra cui 7 bambini. Il capofamiglia, un tassista, ha perso entrambe le gambe.

25 luglio 2006

Israele usa armi chimiche?

Varie fonti arabe riportano che Israele starebbe utilizzando in Libano armi chimiche. Ovviamente ocorre essere cauti nell'accreditare queste voci. Un sito Internet riporta delle immagini letteralmente raccapriccianti delle vittime dei bombardamenti israeliani in Libano. Dopo lunga riflessione, ho deciso di non pubblicare il link al sito, più che altro perché non ho il controllo su chi andrà poi a seguirlo.

Peraltro, sono cose che stanno succedendo realmente, e forse è giusto rendersi conto di cosa sia veramente la guerra. Io, che sono impressionabile, ho ritenuto doveroso guardarle (anche se non ho avuto la forza di andare fino in fondo). Francamente dubito che si tratti di trucchi hollywodiani tipo quelli usati in telefilm come CSI. E mi sorge anche il dubbio se la deriva verso l'orrido che stanno subendo i telefilm americani non serva anche a rendere le masse meno sensibili alla visione degli effetti della guerra.

Qualcuno obietterà che le immagini degli israeliani morti sono probabilmente altrettanto tremende. Verissimo. Però quei poveri corpi carbonizzati sollevano il dubbio riguardo l'uso di armi chimiche che, ricordiamo, sono vietate da convenzioni internazionali, e fanno comunque capire l'immensa barbarie insita nella guerra.

La notizia sul possibile uso di armi chimiche da parte di Israele è stata rilanciata anche da La Stampa e da Euronews.

24 luglio 2006

Il livello del Po 2

Stando all'ANSA, la situazione del livello del Po, già segnalata in un precedente post, è sempre più critica:

Nuovo minimo storico per il Po
Al via missione parlamentare per affrontare emergenza
(ANSA) - ROMA, 24 LUG - Nuovo record negativo per il Po. La portata del fiume ha segnato infatti i 180 metri cubi al secondo, 225 quelli del precedente record. A Pontelagoscuro il Po ha segnato un -7,46 sullo zero idrometrico, un abbassamento mai registrato sinora. Proprio per rispondere all'emergenza siccita' parte oggi la missione parlamentare guidata dall'onorevole Realacci. L'obiettivo e' quello di conoscere 'sul campo' le reali condizioni del fiume. Prima tappa ad Alessandria.
Speriamo che questa missione parlamentare chiarisca la situazione, perché, stando al blog di un nostro lettore, la vera responsabilità sarebbe dei gestori dei bacini idroelettrici alpini, che per fini speculativi non rilasciano l'acqua dagli invasi, come sarebbero obbligati a fare.

Certo però che se l'alternativa è finire come gli USA, dove i black-out ormai dilagano, come ci segnala Debora... non si sa quale guaio scegliere! Secondo il grafico in tempo reale di Terna, oggi si sono sfiorati i 55000 MW di domanda di potenza elettrica in Italia.

Rifiuti tossici

Non è così inusuale leggere notizie come questa, che riportiamo dal sito di Repubblica:

CAGLIARI - L'inchiesta su un traffico di rifiuti molto pericolosi per la salute pubblica ha portato in Sardegna a numerosi arresti. E tra questi potrebbe esserci qualche nome eccellente. Questa mattina i militari del Comando tutela ambientale hanno eseguito delle ordinanze di custodia cautelare, perquisizioni e sequestri in diverse località della regione. In tutto le persone coinvolte nel traffico di rifiuti sono 117 e tra di loro ci sarebbero imprenditori, professionisti e un funzionario pubblico. Il gip del Tribunale di Sassari, Salvatore Marinaro, su richiesta del pm Paolo Piras, ha emesso provvedimenti con l'accusa di corruzione di falso ideologico, disastro ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata. Il Nucleo operativo ecologico di Sassari ha scoperto una struttura ben organizzata per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi, particolarmente tossici per l'ambiente e la salute dell'uomo.

A prima vista, ci sarebbe da gioire per l'ottimo lavoro delle forze del'ordine e della magistratura. Se ci soffermiamo però a riflettere, c'è da rabbrividire. Questa organizzazione smaltiva rifiuti pericolosi "in modo illecito", il che vuol dire che saranno molto probabilmente finiti nel nostro cibo, nella nostra acqua o nell'aria che respiriamo. E chissà per quanto tempo l'ha fatto. E poiché si sussuegono le notizie dello smantellamento di simili strutture, se ne può dedurre che esiste un continuo flusso di rifiuti di pericolosi che vengono dispersi nell'ambiente. Che i casi di cancro siano in continuo aumento non può certo stupire.

Da notare anche che spesso questi rifiuti contengono sostanze che si accumulano nell'ambiente. Ovvero, con il passare del tempo questi smaltimenti illegali causano un effetto cumulativo che finirà per rendere il nostro paese (e non solo) una landa deserta e velenosa. Forse non subito, non fra pochi anni, ma è comunque un altro regalo che lasciamo ai nostri discendenti, insieme al consumo scriteriato di quella risorsa unica e insostituibile che sono le riserve di petrolio e gas del pianeta.

21 luglio 2006

ASPO-5

La partecipazione alla conferenza ASPO-5 (ovvero la quinta conferenza internazionale dell'ASPO, tenutasi a San Rossore, presso Pisa) è stata un'esperienza veramente interessante.

La cosa principale che è emersa è che non c'è un'unanimità riguardo alla data in cui si avrà il picco mondiale dell'offerta petrolifera. Le stime variano tra oggi e il 2020. La valutazione ufficiale di ASPO è per il 2010. In realtà però la data non è tanto importante, ciò che conta è che si verificherà molto presto, e non siamo assolutamente preparati per questo evento. Già ora, senza che ce ne accorgiamo, diventa sempre più arduo avere energia a basso costo, non solo monetario, ma anche energetico. Ad esempio, Charles Hall ha mostrato una sua stima dell'EROEI (rapporto tra energia "investita" nell'estrazione ed energia ottenuta) per il petrolio, che risulta essere pari a circa 25, mentre era probabilmente superiore a 100 negli anni '30, quando c'erano giacimenti a piccola profondità che era facile sfruttare. Per quanto riguarda i nuovi giacimenti, quelli che vengono scoperti adesso, l'EROEI è certamente più bassa, e si va avvicinando rapidamente a 1 (valore oltre il quale l'estrazione del petrolio non è più energeticamente conveniente)

Se la diagnosi è unanime, non così le soluzioni. Il gruppo di ASPO-France sosteneva a spada tratta la scelta nucleare come l'unica che possa consetirci di far fronte alla crisi energetica. Peccato che non tenessero in conto che si avrà ben presto un "picco dell'uranio", anche senza considerare tutti i problemi che il nucleare crea. E infatti la platea ha rumoreggiato parecchio.

Silenzio di tomba, invece, durante la presentazione di Terence Ward, esperto di questioni mediorientali, che ha pronosticato una guerra USA-Iran con probabile inizio a ottobre. Le motivazioni offerte sono molteplici, ma in particolare quella che a novembre ci saranno le elezioni per il Congresso USA, e una vittoria dei democratici potrebbe portare ad una richiesta di impeachment per Bush. Il quale, insieme ai pazzi che lo contornano, sarebbe disposto a tutto per evitarlo. Non so se questo sia uno scenario credibile o meno, anche se ciò che sta succedendo in Libano (con Israele che afferma che dietro il rapimento dei suoi due militari in realtà ci sarebbe l'Iran) non rassicura per nulla. Sentirsi dire che la terza guerra mondiale, che quasi certamente seguirebbe ad un attacco USA all'Iran, potrebbe essere tra tre mesi, fa venire i brividi. Come il fatto che tra gli obiettivi da colpire in Iran ci sono installazioni nucleari.

Molto interessante anche una presentazione sulla situazione del gas negli Stati Uniti. Che si può definire tragica: il nuovo inverno porterà gravi problemi agli statunitensi.

La presentazione migliore in assoluto è stata quella di Dennis Meadows, uno degli autori de "I limiti dello sviluppo". Si percepiva lo spessore culturale del personaggio, di chi per trent'anni ha saputo di aver avuto ragione, e ha lottato per farsi ascoltare, ma è stato zittito con metodi sleali (la leggenda metropolitana che "I limiti dello sviluppo" avesse sbagliato le previsioni è tuttora diffusissima). A ottobre uscirà la versione italiana della terza edizione de "I limiti dello sviluppo", e Meadows sarà a Roma per presentarla. Ci ha fatto sapere che non ce ne sarà una quarta, perché a quel punto sarà veramente troppo tardi per prevenire l'overshoot e il collasso. In generale, Meadows era piuttosto pessimista riguardo la possibilità di sostituire il petrolio in declino con altre fonti di energia, e ha in effetti fatto un esempio ("elaborato in aereo" ha detto) molto illuminante, legato al fatto che gli investimenti in altre fonti necessitano inizialmente di un certo tempo per ripagarsi: volendo realizzare una rapida crescita, questi deficit iniziali si cumulano, e si rischia di non riuscire ad arrivare in tempo ad un bilancio energetico positivo. Un'altra osservazione illuminante di Meadows è stata che dopo il successo iniziale de "I limiti dello sviluppo" il Club di Roma fu dimenticato perché additava il problema, ma non proponeva soluzioni. Il rischio è che nel giro di pochi anni anche ASPO faccia la medesima fine, se non inizierà ad essere più propositiva.

Chi scrive si è sentito molto piccolo, in questi due giorni. Tante cose sono in movimento, e ci sarebbe tantissimo da fare. Certo più che tenere un blog con cinque lettori abituali. C'è chi si sta dando molto da fare per creare modelli alternativi di vita, come Robert Hopkins di Transition Culture. Dovremmo iniziare anche noi, prima che sia troppo tardi.

Concludiamo con un sentito ringraziamento al prof. Ugo Bardi, che ha organizzato la conferenza.

17 luglio 2006

In missione

Deserteur sarà assente per alcuni giorni, in quanto si reca a Pisa per partecipare alla conferenza ASPO-5 (in incognito). I miei cinque lettori abituali sono invitati a non abbandonarmi, prometto al mio ritorno di aggiornarli con le ultime novità in fatto di crisi petrolifera (anche se sospetto che almeno un paio di loro saranno anch'essi alla conferenza...).

16 luglio 2006

Passeggiata

Sabato pomeriggio. Cammino per le vie del centro. Negozi che vendono vestiti improbabili e costosissimi hanno condizionatori rombanti e la porta aperta, proiettando nella calura pomeridiana lingue di aria gelida, con l'intento di attrarre i passanti e farli finire nelle grinfie di commesse che sembrano aver fatto dell'apparire il loro motivo esistenziale. Megawattora si sprecano in questo rituale consumistico di totale dispregio della termodinamica, che presumibilmente dovrebbe far "girare" l'economia.

Entro in un supermercato per comprare un dentifricio. Più di quindici tipi diversi di dentifricio, ognuno in una scatola colorata che propaganda le virtù più incredibili. Sappiamo tutti che la pasta bianca contenuta all'interno è la stessa per tutti, al massimo cambierà un po' il gusto. Se gli uomini fossero quei perfetti ottimizzatori che l'economia classica si ostina a considerare, nessuno comprerebbe altro dentifricio che quello più economico, e sugli scaffali ci sarebbe un solo tipo di confezione, un tubetto bianco con scritto "Dentifricio" in nero. Ma in realtà il contenuto non è importante, ciò che conta è l'idea, la suggestione, che poi è un inganno. Una vendita di inganni, ecco cosa vedo oggi intorno a me.

Torno a casa, mi stendo sul letto con la finestra aperta. Da fuori giungono rari rumori umani, pianti di bambini, voci. E su tutto incombe un rombo costante di mille condizionatori a manetta. Vedo una società destinata al collasso, drogata e dipendente dai combustibili, e forse, laggiù in Medio Oriente, dove donne e uomini oggi muoiono sotto le bombe, si sta sviluppando qualcosa che sarà presto la causa scatenante di questo collasso.

15 luglio 2006

Torna la mucca pazza

Notizia ANSA:

Mucca Pazza: un caso nel lodigiano
(ANSA) - MILANO, 14 LUG - Un bovino e' stato trovato positivo alle analisi dell'encefalite spongiforme (la cosiddetta sindrome da 'mucca pazza'). L'animale appartiene a un allevamento del Lodigiano. Il fatto e' avvenuto 15 giorni fa: la prima analisi e' dell'istituto zooprofilattico di Brescia e confermata dall'analogo istituto di Torino. La notizia, afferma la Regione Lombardia, 'non deve allarmare popolazione e consumatori. Dimostra anzi l'efficacia del sistema di in atto da anni'.
Nooo... non dobbiamo mica allarmarci... è normalissimo che si trovino mucche ammalate di una malattia trasmissibile agli umani, che fa morire in modo atroce, e che fino a vent'anni fa neanche esisteva. Perché preoccuparsi?

14 luglio 2006

Libano e Israele

Ovviamente "Verso il baratro" non può astenersi dal commentare i venti di guerra che spirano in Medio Oriente, dove Israele ha lanciato una violenta offensiva aerea contro il Libano, facendo più di 50 vittime. L'azione è stata decisa in seguito ad una azione dell'ala militare di Hezbollah, che è penetrata in territorio israeliano, uccidendo 8 soldati e sequestrandone 2. Gli Hezbollah hanno a loro volta replicato agli attacchi israeliani con lanci di razzi, che avrebbero causato due morti e una trentina di feriti nel nord di Israele.

Non vogliamo avventurarci in analisi della situazione, perché non ci riteniamo abbastanza preparati. Notiamo solo che Israele è sostenuto dagli USA, che hanno posto il veto ad una risoluzione ONU di condanna per le operazioni militari di Israele a Gaza, mentre George Bush ha dichiarato che "Israele ha il diritto di difendersi". Mentre la UE è molto fredda, e ha giudicato "sproporzionato" l'attacco israeliano in Libano, e anche la Russia ha condannato le azioni israeliana contro il Libano e contro i palestinesi.

Come evolverà la situazione non è dato sapere, ma certo, oltre a rivolgere il nostro pensiero a tutti i civili coinvolti nel conflitto che si sta sviluppando, non possiamo fare a meno di pensare che se scoppierà la terza guerra mondiale (e noi riteniamo che, in una situazione di risorse sempre più scarse, sia solo questione di tempo), quasi certamente partirà dal Medio Oriente. Per il momento l'Iran non ha ancora armi nucleari (forse), ma prima o poi ci arriverà. A quel punto si verrà a creare un equilibrio del terrore con Israele, e considerato quanto calda è la regione, potrebbe bastare una scintilla per innescare l'incendio, più che ai tempi della guerra fredda USA-Urss.

Intanto, Israele chiama in causa (a parole) anche la Siria, e l'Iran fa sapere che, se Israele aggredisse la Siria, riceverebbe una "stinging response" dal mondo islamico. Nel frattempo, il petrolio si avvicina agli 80$ al barile.

12 luglio 2006

Riserve di cereali in calo

Apprendiamo dal blog "Petrolio" una notizia, ripresa dal sito dell'Earth Policy Institute, secondo cui anche quest'anno la produzione mondiale di cereali sarebbe insufficiente a soddisfare la domanda. Una cosa che è già accaduta in sei degli ultimi sette anni (fa eccezione il 2004). Come conseguenza, si prevede che le riserve mondiali di cereali scendano a 57 giorni di consumo, molto vicine al record negativo di 56 giorni di consumo del 1972, che fu la causa di un raddoppio dei prezzi.

Sembra chiaro che abbiamo un problema. La crescita della produzione di cereali non riesce a tenere il passo con la domanda, causata dalla crescita della popolazione mondiale e dal miglioramento delle condizioni economiche di parte di essa, cui segue un aumento di consumo di carne e quindi di cereali usati come mangimi.

E' importante osservare che solo il 60% della quantità di cereali prodotta viene utilizzata per consumo diretto, mentre il 36% viene usata come mangime e il 3% si usa per produrre biocarburanti. Quest'ultima voce è attualmente in tumultuosa crescita a un ritmo di oltre il 20% l'anno, il che suggerisce che avremo presto il problema di dover scegliere se nutrire le persone o le macchine. Conoscendo la nostra società, ho pochi dubbi su quale sarà la scelta.

Sarebbe comunque un errore pensare che questo problema non ci riguardi direttamente. La crescente instabilità del clima, dovuta al riscaldamento globale, può facilmente dar luogo ad annate di bassa produzione, come fu nel 2003, quando in Italia la produzione di cereali diminuì del 15%, da 21,2 milioni di tonnellate dell'anno precedente a 17,9 milioni. In una situazione di scorte mondiali sempre più ridotte, un evento del genere potrebbe innescare una corsa al rialzo dei prezzi. Anche se è per il momento prematuro ritenere che in Italia potremmo trovarci a soffrire la fame (come potrebbe purtroppo accadere in paesi più poveri), tuttavia si potrebbero avere ripercussioni gravi sull'economia, in analogia a quello che sta per accadere con il petrolio, e anche momentanee mancanze di approvvigionamento. Tanto più che, come apprendiamo con stupore (cercate "giacenze" nel testo), l'Italia non ha scorte strategiche di cereali.

10 luglio 2006

Consigli per la lettura

Sono stato offline qualche giorno, e non mi sono ancora rimesso in pari con gli ultimi disastri avvenuti nel frattempo.

Allora, vi offro invece un consiglio per la lettura. Il libro è "Saltatempo" e l'autore è Stefano Benni. Io sono un grande ammiratore di Benni, che reputo uno dei maggiori scrittori italiani contemporanei. Qualcuno storcerà il naso, perché magari lo ritiene "poco serio", ma per me ha una capacità incredibile di toccarti il cuore con la magia delle parole. E cos'altro fa un grande scrittore, se non questo?

Saltatempo, che sto finendo di leggere ora, dovrebbe piacere ai lettori di "Verso il baratro". Perché tra i vari temi trattati vi è quello dell'avanzata della "modernità", con tutti i disastri che si porta dietro. Vi trascrivo un piccolo brano, e poi vado a terminare di leggerlo.

Era l'ultimo giorno di scuola elementare Caduto Bisacconi. Decisi di voltare per il viottolo dei prugni, fino alla pozza delle raganelle, e prendere una scorciatoia. A metà c'erano un orto e una baracca di legno, che in confronto quella di Robinson Crusoe era un attico. Nella baracca viveva Celso. Celso aveva seicentonovantadue anni e viveva lì da sempre. La dimora erano quattro assi inchiodate e un tetto di lamierino, dentro c'erano un letto di pietra, un focolare, due padelle, due galine, e centinaia di pacchetti di sigarette vuoti.

Io mi fermai sulla soglia e pensai: come può un uomo vivere anni e anni in questo angolo buio, che brandello di vita, che pochi pensieri e volti, che solitudine senza fondo.

Eppure, quando lo vidi arrivare curvo, con il cesto delle patate sotto il braccio e la zappa, sentii il calore del suo brandello di vita, sentivo i suoi pensieri, vedevo il fuoco che lui accendeva la notte, e una donna bionda che gli appariva in sogno, e i colpi di tosse che gli fermavano il cuore. E il rumore della pioggia, le albe gelide, l'odore delle patate cavate dalla terra, e il sapore del vino che gli regalava mio padre.

Non si poteva strappare quel brandello, era la stessa stoffa del mio. Celso, volevo chiedergli, ci andavi al fiume da piccolo? Li hai visti anche tu i pesci moribondi nella corrente? Chi aveva il diritto di spazzarli via? Il mondo andava avanti, magari per andare avanti distruggeva quello che aveva davanti ed era un pezzo di mondo, mica di un pianeta nemico, si bucavano le montagne, la gente si sarebbe spostata veloce ovunque, impossibile stare da soli, mai più baracche e solitudini. Così era scritto. Ma quando quell'orto sarebbe stato cancellato, l'autostrada avrebbe mangiato la montagna, e le assi della baracca sarebbero crollate sotto il fiato del lupo, dove sarebbe andato Celso?

E sperai che la donna bionda o la tosse nera se lo portassero via prima che dovesse lasciare quella casa, perché ogni tana è una casa.

Nel libro c'è molto di più, c'è la costruzione dell'autostrada e ciò che ne consegue, c'è un mondo di paese che va pian piano perdendosi, c'è il 68, c'è il calcio, c'è l'amore, il mondo fatato del bosco, l'arroganza del potere, la droga e le devastazioni che porta, e anche parecchio sesso gioioso. E altro che devo ancora scoprire. Mi ha fatto versare molte lacrime di commozione, e non è che mi commuova tanto facilmente. Leggetelo, vi piacerà.

06 luglio 2006

Il livello del Po

Una notizia dell'ANSA:

Delta Po, livelli ai mimini storici
De Castro, pronto piano idrogeologico da 1,6 miliardi (ANSA) -ROMA, 6 LUG- Allarme del direttore del consorzio di bonifica Delta del Po, Lino Tosini: in 30 anni solo una volta i livelli del fiume sono stati cosi' bassi. 'La portata del Po rilevata a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, negli ultimi quattro anni, escluso il 2005, e' ormai costantemente sui 230-240 metri cubi al secondo', ha detto Tosini. E il ministro De Castro annuncia un maxi-pacchetto da 1,6 miliardi contro la siccita' e per impedire altri disastri come quelli del vibonese, di Ischia o di Soverato.

Sarebbe interessante sapere come intende il ministro adoperare i soldi stanziati. In rete non sono riuscito a trovare grafici storici dell'andamento del livello del Po, ma ricordo di averne visto uno su Repubblica che mostrava che da qualche decennio ormai il livello medio del Po è in costante discesa, con sovrapposte oscillazioni con periodo di qualche anno. C'è il rischio che la pianura Padana diventi un deserto? Non so, ma certo amerei essere rassicurato, non con chiacchiere ma con dati precisi.

05 luglio 2006

Petrolio

E intanto, quatto quatto, il prezzo del petrolio ha ripreso a salire, raggiungendo oggi il nuovo record di 75,40 dollari al barile. E c'è da scommettere che presto farà di meglio.

Se siete interessati a capire tutto, ma proprio tutto, sul perché il prezzo del petrolio aumenta, e su cosa farà nel futuro, consiglio caldamente la partecipazione alla conferenza internazionale ASPO-5, che si terrà vicino Pisa il 18 e 19 luglio prossimi. Il vostro Deserteur sarà lì, sotto mentite spoglie. E ci saranno fior di partecipanti: solo per citare un nome, sarò presente Dennis Meadows, uno degli autori del mitico "I limiti dello sviluppo", che per primo nel 1972 mise in chiaro cosa attendeva il genere umano da lì a pochi decenni: lo scontro con la scarsità delle risorse del pianeta, incompatibile con una continua crescita economica. E ora cominciamo ad esserci.

Per chi ha tempo, nei due giorni successivi si terrò una conferenza istituzionale sul tema dell'energia, promossa dalla Regione Toscana. E, fuori, un controvertice organizzato da disobbedienti e vari elementi della galassia no-global. Insomma, ci sarà da divertirsi.

Missile coreano 2

Attenzione, secondo la CNN sembra che la Corea del Nord abbia lanciato ben tre missili, di cui uno è il mitico Taepodong-2, teoricamente in grado di raggiungere gli USA, che però pare non abbia funzionato a dovere.

Vi terremo informati su ulteriori sviluppi di questa crisi. Come dicono gli americani, stay tuned.

A proposito, non sarebbe ironico se la terza guerra mondiale scoppiasse mentre tutti gli italiani sono per strada a strombazzare per una partita di calcio (come in questo momento)? Un semplice pensiero che mi era venuto, toccate pure ferro.

Correzione mattutina: i missili sparati sono stati addirittura sei, anche se pare che abbiano funzionato tutti maluccio.

04 luglio 2006

Missile coreano

Apprendiamo dall'ANSA che la Corea del Nord ha effettutato un test missilistico. Pare però che non si tratti del supermissile in grado di raggiungere gli Stati Uniti, di cui avevamo riferito. Resta quindi l'incertezza riguardo all'acquisizione da parte della Corea della capacità di colpire gli USA, e a quali potranno essere le conseguenze (si parla anche di un possibile attacco degli USA alla base di lancio del missile).

Partita

Ebbene sì, il vostro Deserteur ha avuto un altro cedimento. Perché non c'è dubbio che il calcio è l'oppio del popolo italico, che tutti i politici, da Berlusconi in giù, se ne servono per soggiogare le masse (avete mai sentito un politico, fosse anche di Rifondazione, che dichiarasse che a lui del calcio importa poco?), che è un ambiente malato, corrotto dal denaro, ecc., ecc.

E però stasera ero solo in casa, in frigo c'era della birra fredda (per giunta tedesca, in spregio agli avversari e a tutti i discorsi sui cicli corti). E allora mi sono messo anch'io in mutande davanti alla TV, da bravo emulo di Fantozzi, a guardare Italia-Germania, invece di cercare in rete le ultime nuove sul riscaldamento globale.

E devo dire che è stata una grande partita, che meritava di essere vista. Peccato solo per tutta la gazzarra che ora si sta svolgendo nelle strade. Non parlo del festeggiamento, normale dopo una partita così carica di tensione fino all'ultimo, ma dell'idea che si possa festeggiare, invece che con un normale e sano contatto umano, bruciando benzina e strombazzando, che poi magari ci scappa anche il morto. E' un altro dei tanti aspetti dell'idolatria dell'automobile.

Sacrifici umani 2

Ancora a proposito dei sacrifici umani, vorrei segnalarvi la meritoria Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada. Dal cui sito apprendo che avevo esagerato per difetto, il numero di morti sulle strade è 8000 ogni anno, mentre i feriti sono 300.000, e i disabili gravi sono 20.000.

Anche prescindendo dal dolore e dalla sofferenza (cosa che non è giusto né morale fare), ci si potrebbe chiedere quale sia il costo puramente economico di tutto ciò.

E c'è chi pensa di risolvere il problema costruendo più strade, bretelle, tangenziali, che porteranno più auto, più camion, più morti e feriti e invalidi, più sangue. Mentre l'unica soluzione sta nel distogliersi dall'adorazione del mostro, dall'iniziare a vivere consumando meno, sempre meno, e possibilmente solo produzioni locali. Solo così sarà possibile ridurre quei flussi di traffico che gli adoratori della crescita vogliono in continuo aumento, a perenne omaggio del loro vitello d'oro.

Pensateci. A fronte del desiderio materiale di un oggetto non necessario, una rinuncia non significherà soltanto risparmiare risorse del pianeta, ma anche potrà salvare la vita di qualcuno. Impariamo a rinunciare, e a gioire della nostra rinuncia.

PS: Tutto ciò non toglie che non condivido per nulla l'appello dell'AIFVS contro l'amnistia.

02 luglio 2006

Tumori in aumento

Secondo il rapporto 2006 dell'Associazione italiana registri tumori (AIRT), è in aumento in Italia il numero di casi di tumore (anche tenendo conto dell'aumento della durata media della vita). Può risultare abbastanza inquietante sapere che un uomo ogni 3 si ammalerò di tumore nel corso della sua vita, e una donna ogni 4. In altri termini, è probabile che almeno uno di voi, miei cari cinque lettori abituali, si ammali di tumore nel corso della sua vita.

Certo, potrà consolare sapere che dal 1990 è in calo la mortalità, tuttavia mi pare che ci sia ben poco da stare allegri. E non posso fare a meno di domandarmi perché, quando si parla di prevenzione, si intenda la diagnosi precoce, e non si pensi invece a ridurre le cause dei tumori, dall'inquinamento atmosferico a quello presente sui cibi, dai rifiuti tossici alle polveri prodotte da impianti industriali, motori a scoppio e inceneritori di rifiuti. Più poveri e più sani: sarebbe veramente così terribile?

Sacrifici umani

Una notizia ANSA, di un tipo che è molto facile leggere:

(ANSA) - RAVENNA, 2 LUG - Un bimbo di sette anni di San Bartolo (Ravenna) in vacanza a Punta Marina e' morto investito da un'auto. Il piccolo viaggiava in bicicletta con i genitori e la sorella di 14 anni, quando e' stato investito assieme alla ragazzina da un'auto, guidata da un giovane di 21 anni di Imola. Il bimbo e' stato scaraventato contro un'auto in sosta ed e' morto in ospedale. L'investitore e' stato preso in consegna dalla polizia che indaga sulla dinamica dell'incidente.
Come dicevo, di ciclisti e pedoni falciati dalle auto ce ne sono ogni giorno, basta leggere le cronache locali dei giornali. Per non parlare di tutti coloro che perdono la vita in scontri fra auto, o di quelli, mai citati, che rimangono invalidi.

Come gli aztechi sacrificavano essere umani al dio del sole, la società industriale sacrifica ogni giorno esseri umani al culto dell'automobile. Che l'automobile sia un dio dei dei nostri tempi, capace di regalare soddisfazione, successo, potenza sessuale, è indubbio, e per chi ne dubitasse c'è il continuo lavaggio del cervello della pubblicità a propagare il sacro verbo. Meno noto è il continuo sacrificio di vite umane che essa esige. 6000 morti all'anno sulle strade italiane, 50.000 su quelle europee. 20 italiani al giorno vengono sacrificati sull'altare dell'automobile, molti di più quelli feriti, mutilati, invalidi.

La prossima volta che guarderete un gran premio di Formula 1, tifando (ovviamente) Ferrari, come ogni bravo italiano è tenuto a fare, riflettete su quale mostro state idolatrando.

Le nostre condoglianze, dal profondo del cuore, alla famiglia della piccola vittima citata nella notizia ANSA.

01 luglio 2006

Il tempo delle mele

Ammetto la debolezza: dopo una giornata faticosa e calda, sono buttato sul divano col portatile sulle ginocchia, mentre il televisore è acceso e trasmette "Il tempo delle mele". La tragica considerazione è che quando l'ho visto la prima volta avevo circa l'età di Vic, ovvero Sophie Marceau (e mi sono ovviamente innamorato di lei), mentre ora sono nella fascia d'età dei genitori.

"Verso il baratro" è un po' anche questo. Ci andiamo tutti, in quella direzione lì.

Un momento di cedimento. Da domani, si ritorna nei ranghi, alla purezza ideologica del blog.